SIRACUSA- “La Sicilia e già stata affidata alla Madonna, si tratta di una riconferma per la devozione nel cuore dei siciliani e dei siracusani in particolare”. L’ha detto questo pomeriggio il presidente della Regione, Rosario Crocetta, intervenuto all’incontro per la pace, in corso da ieri alla basilica del Santuario della Madonna delle Lacrime, annuale appuntamento promosso dai gruppi di preghiera della Regina della Pace. Pronunciando il suo atto di affidamento della Sicilia alla Madonna, Crocetta ha detto: “Amatissima Madre, in questo momento difficile della nostra storia ti affido le sofferenze delle famiglie, dei giovani, dei poveri, degli anziani, dei malati, dei disoccupati, degli emarginati. Guidami tu, o Maria, perché possa attuare una politica che sollevi le condizioni di chi è più povero e che dia dignità, lavoro, giustizia ad ogni figlio di questa terra”.
Crocetta ha quindi invocato la Madonna perché “ci aiuti a sconfiggere ogni forma di illegalità, di violenza, di ingiustizia e a realizzare una società delle pari opportunità, della giustizia, della speranza, del lavoro. Regina della Pace – ha concluso – in questa Sicilia dove sono custodite le tue lacrime, terra di incontro e di inclusione al centro del Mediterraneo, tra uomini e culture diverse, aiutaci a realizzare quella civiltà dell’amore e della pace che sia esempio e luce per l’Italia ed il mondo intero”. L’otto dicembre 2007, l’allora presidente della Regione Salvatore Cuffaro aveva fatto affiggere una targa bronzea a Siracusa nella casa di via degli Orti di San Giorgio, dove nel 1953 si verificò il miracolo della lacrimazione della statuina della Madonna.
“Partiti scontenti? Torniamo alle urne”
“Maggioranza all’assemblea regionale siciliana? C’é quella del popolo dell’isola”. Lo ha affermato il presidente della Regione Rosario Crocetta sulla tenuta del suo governo in Aula, rispondendo alle domande dei giornalisti a margine del premio Maria Grazia Cutuli. “Se ai partiti non piace questo modo di governare – ha aggiunto il governatore – torniamo alle urne e vediamo cosa ne pensano i siciliani, che finalmente cominciano a diventare protagonisti e chiediamo loro se questo sistema è quello che vogliono”. Della sua giunta, con sette assessori donna, Crocetta crede che “dei partiti seri ne devono pensare bene, perché – ha concluso – sanno che la politica si fa per servizio nei confronti degli altri e non per spartirsi il potere”.