Aggressioni, violenza e insicurezza |Le storie drammatiche dal centro - Live Sicilia

Aggressioni, violenza e insicurezza |Le storie drammatiche dal centro

Due episodi diversi che rappresentano il degrado della zona centrale della città.

Centro storico far west
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CATANIA – Paura, angoscia, rabbia. Sono tanti e montano i sentimenti di chi vive il centro storico di Catania. Un luogo che ha conquistato la ribalta dei giornali all’inizio degli anni Novanta e che già un decennio dopo ha iniziato un inesorabile declino. Fino agli ultimi tempi, quando ha ripreso vita una questione mai sopita ma, evidentemente, meno urgente delle altre da essere affrontata. E così, mentre c’è chi investe lontano dai luoghi della Movida, mentre c’è chi protesta per pochi metri di strada chiusa, in centro si moltiplicano le scene da far west. Che hanno come vittime tutti, chi lavora, chi rientra a casa dopo una serata, chi vorrebbe vivere in serenità. E portano danni non solo economici a chi subisce furti e atti vandalici, ma di immagine ai tanti turisti che, nonostante tutto, continuano a frequentarlo il centro.

La scorsa settimana, una residente della zona di via Mancini, ha subito una vera e propria aggressione. Fortunatamente, l’arrivo dei carabinieri ha scongiurato il peggio, ma lei – di cui non rendiamo note le generalità per evitarle altri problemi – ha avuto e ha paura. Ed è arrabbiata: “Un ragazzo ben vestito mi ha avvicinato – racconta a LiveSicilia – e mi ha chiesto: “Hai paura? Dammi i soldi”. Io ho fatto resistenza e, poco dopo, per fortuna, sono arrivati i carabinieri. Sembra che la città sia ripiombata negli anni Ottanta – continua. Quando non si poteva oltrepassare la piazza Manganelli, quando le zone oggi piene di locali erano a pannaggio delle prostitute. Quando vigeva il coprifuoco”.

Rossella, nome di fantasia, vive in centro storico sa sempre; nella casa in cui abita, vivevano i suoi bisnonni. “Ricordo bene quei tempi – continua – e come e cose cambiarono negli anni Novanta. Poi, un exploit quasi incontrollabile di locali e localini, e poi ancora il deserto”. Rossella racconta come, negli ultimi dieci anni le cose siano precipitate e del paradosso che si registra in centro. “Prima protestavamo per l’eccessivo caos, la mancanza di regole e gli atti vandalici – prosegue. Oggi, questo è confinato in poche strade, in via Pulvirenti, nelle vie vicine al Teatro Massimo, mentre qui ha chiuso quasi tutto e la sera c’è il deserto”.

Un degrado che sembra inarrestabile e che, da qualche anno, si è allargato alla zona del Castello Ursino, dove hanno aperto tanti locali che hanno spostato i problemi del centro storico anche dall’altro lato di piazza Duomo. Dove in tanti hanno investito in strutture ricettive e. oggi, chiedono un impegno all’amministrazione comunale per garantire vivibilità e sicurezza.

In una zona in particolare, quella limitrofa a piazza Mazzini, da anni i residenti chiedono interventi. Non solo per quanto riguarda la tipologia di locali, ma anche per l’aumento delle condizioni di insicurezza, degli atti vandalici, degli episodi di violenza. Di appena sabato scorso la shoccante vicenda capitata alla gestrice di un bed and breakfast che, ancora piena di paura e rabbia, racconta quanto accaduto sabato scorso quando, in piena notte, un giovane si è introdotto nella struttura. Piena di turisti che dormivano. “Io e il mio compagno eravamo a letto – afferma – a abbiamo sentito un rumore. E abbiamo visto che, in terrazza, c’era un giovane coperto di sangue e senza una scarpa”.

Quando la polizia, chiamata dai due, è arrivata, il ragazzo ha tentato una fuga attraverso la struttura esterna collocata in un vicolo da un locale della via Gisira. Cadendo, è rimasto incastrato nei fili dell’alta tensione ed è lì che è stato bloccato e portato via dalle forze dell’ordine. “Ancora sono sconvolta – continua la titolare della struttura turistica. Non riesco a immaginare cosa sarebbe potuto accadere se fossi stata sola o se uno degli ospiti fosse stato sveglio. Che cosa avrebbe raccontato della permanenza a Catania?”.

Da anni, gli abitanti della zona si sono costituiti in comitato – il comitato dell’Indirizzo – e ora si rivolgono al neo sindaco Pogliese, all’assessore al centro storico Ludovico Balsamo e a quello alla sicurezza, Fabio Cantarella, affinché riportino la normalità e la vivibilità in zona. Hanno anche agito per vie legali per tutelare i propri interessi. Ma confidano nella nuova amministrazione.

 


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