Aggressioni nei giorni di Don Pino: non diteci che è 'normale'

Aggressioni e violenze nei giorni di Don Pino: non diteci che è ‘normale’

L'allarme in città cresce
SOS PALERMO
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Nei giorni in cui la parte migliore della città volge il suo sguardo al Beato Pino Puglisi, assassinato dalla mafia, in occasione del trentunesimo anniversario del suo martirio, il bollettino di Sos Palermo è purtroppo ricco di cronache che mortificano e preoccupano. Ne citiamo qualcuna.

In via Roma, un trentasettenne è stato accerchiato da una banda di ragazzini che l’ha malmenato. La vittima dell’aggressione, con una ferita alla testa, è stata soccorsa dalla polizia e dai sanitari del 118 e portata all’ospedale Civico.

Il tempestivo intervento delle forze dell’ordine ha sedato una mega rissa nel centro storico. Con le modalità di sempre, nelle zone di sempre. Né sono mancati gravissimi episodi di violenza a torto definita ‘spicciola’.

La reazione di Palermo

In via Decollati, a pochi passi dalla Missione di Biagio Conte, gli assegnatari legittimi di un immobile non hanno potuto occuparlo per via di minacce e ritorsioni che si stanno, comunque, affrontando. Un quadro complessivo che non ispira serenità.

Si comprende benissimo il sacrosanto tentativo di non scivolare nel pessimismo, di non creare un marchio negativo, di evitare che il sentimento della rassegnazione pervada tutti. Ed è giusto sottolineare la reazione che c’è.

A proposito di via Decollati il sindaco Roberto Lagalla ha detto: “Sono episodi da condannare che, però, possono rappresentare un’occasione importante per le istituzioni di ribadire la presenza dello Stato davanti a chi pensa ancora di affermare la propria supremazia attraverso la protervia, le minacce e la violenza”. Si tratta di una interpretazione condivisibile: partire dalla ferita per sanare il conteso.

Ma nessuno, al tempo stesso, pensi che raccontare l’allarme sia allarmismo, che temere per il centro storico e dare voce a chi ha paura sia un eccesso. Perché questo flusso continuo di violenze non è normale. E non può appartenere a una città normale.


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