CATANIA. Ennesimo colpo di scena giudiziario nell’ambito del processo con rito abbreviato sull’omicidio del pastore di Calatabiano Salvatore Buda. Il Gup di Catania Laura Benanti, dopo aver scarcerato nei giorni scorsi Giovanni Torrisi, Francesco Grasso e Mariano Nucifora, tutti incensurati e condannati in primo grado, ha concesso questa mattina gli arresti domiciliari anche a Francesco Cavallaro. Quest’ultimo, con precedenti penali per reati contro il patrimonio, aveva subito lo scorso 23 luglio una pesante condanna a 15 anni di reclusione. L’uomo ha fatto rientro nella propria abitazione nel primo pomeriggio, poco dopo le 15.
Al momento quindi restano in carcere solo Salvatore Musumeci, l’esecutore materiale del delitto, e Alfio Nucifora, entrambi condannati dal Gup Laura Benanti a 17 anni e due mesi di reclusione.
Il giudice ha accolto la richiesta di sostituzione della misura cautelare in carcere con quella dei domiciliari presentata da Enzo Iofrida, difensore di fiducia di Francesco Cavallaro, ritenendo che sia venuta meno la sua pericolosità sociale e che quindi la misura più idonea a prevenire la possibile reiterazione del reato sia proprio quella degli arresti domiciliari.
Grande la soddisfazione del legale Enzo Iofrida. “Sono naturalmente soddisfatto della decisione del giudice – ha dichiarato il difensore di fiducia – che si è convinta dell’assenza di pericolosità sociale del mio assistito. Adesso attendo le motivazioni della sentenza al fine di proporre appello. Ritengo infatti che la pena possa essere ampiamente ridotta”