Aiuti alle imprese, scintille all'Ars - Live Sicilia

Aiuti alle imprese, scintille all’Ars

Il provvedimento a Sala d'Ercole
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Confronto, o forse sarebbe meglio dire scontro, sulla legge per gli aiuti alle imprese. Non c’è ancora accordo, sia tra i partiti rappresentati in Parlamento che tra i componenti della giunta regionale, su alcuni passaggi del provvedimento legislativo di 62 articoli attualmente in discussione a sala d’Ercole.
L’inizio della seduta di ieri pomeriggio sembrava promettere un esame celere della norma, all’ordine del giorno da maggio, che permetterebbe di sbloccare 14 milioni di euro di fondi europei 2007-2013. Sono stati approvati i primi articoli ed esaminati diversi emendamenti, nonostante il parere contrario dell’Udc, passato all’opposizione, su quelli proposti dal governo.
Poi, il dibattito si è incagliato sulla proposta dell’assessore al Bilancio, Michele Cimino (nella foto), di eliminare l’esame preventivo dei decreti attuativi da parte delle commissioni competenti dell’Ars. Un nodo sul quale ci si è attorcigliati per alcune ore. Il capogruppo del Pd, Antonello Cracolici, si è dichiarato favorevole, così come il collega del Movimento per l’autonomia, Lino Leanza. Opposta, invece, la posizione del Pdl, espressa per bocca del vicepresidente del gruppo Nino D’Asero. A lui, poi si sono aggiunti i dubbi di Filippo Panarello e la contrarietà di Giovanni Barbagallo, Baldo Gucciardi e Francesco Rinaldi, tutti esponenti del Partito democratico.
La situazione, a questo punto, si è ulteriormente complicata con la proposta avanzata dal neo assessore regionale, Nino Beninati, di inserire un articolo a conclusione della legge che stabilisca l’esame di tutti i decreti attuativi da parte delle commissioni, ovvero l’esatto contrario di quanto proponeva Cimino.
Il presidente dell’Ars, Francesco Cascio, ha quindi chiesto all’assessore al Bilancio se, alla luce di ciò, avesse intenzione di ritirare il proprio emendamento. Ma Cimino non ha fornito alcuna risposta e ha tentato, senza esito, di consultarsi con il collega di giunta.
Così, in attesa di chiarire le reciproche posizioni la seduta è stata prima sospesa temporaneamente per qualche minuto e poi rinviata a oggi.  G.P.


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