AGRIGENTO – Sono ore caldo all’interno della dirigenza Akragas, dove continua il silenzio stampa in seguito alla sconfitta contro il Matera (1-4). I numeri degli ultimi mesi dell’Akragas parlano da soli: tre punti nelle ultimi undici partite, frutto di altrettanti pareggi; peggior attacco della Lega Pro girone C (12 gol fatti) e terza peggior difesa (28 gol subiti). La squadra non vince in campionato da ottobre, con un attacco sterile e un Madonia che ha segnato solo un gol in tutto il girone d’andata. Le dimissioni, inevitabili, di Legrottaglie hanno lasciato il vuoto sulla panchina dei biancazzurri.
In queste ore frenetiche di riunioni riservate e telefonate, sono quattro i nomi caldi in queste ore per la panchina degli agrigentini: Nevio Orlandi, allenatore di grande esperienza sembra l’identikit perfetto dell’uomo capace di poter portare alla salvezza l’Akragas, l’ex allenatore della Reggina durante la crisi della gestione Legrottaglie era già arrivato all’Esseneto, non solo da spettatore, durante una delle sconfitte casalinghe della squadra agrigentina. Se Orlandi sembra l’indiziato numero uno, dietro di lui c’è il nome di Maurizio Pellegrino, ex allenatore del Catania, oggi senza squadra. Sembra difficile la strada che porta a Giovanni Tedesco, l’allenatore ha infatti confermato di non essere stato contattato dalla dirigenza dell’Akragas, squadra con la quale firmerebbe immediatamente, come confermato dallo stesso ex giocatore del Palermo.
Ancora meno percorribile sembra la strada che porta a Pino Rigoli, allenatore che ha fatto la storia dell’Akragas, portando la formazione agrigentina sino alla Serie D, cedendo poi il posto a Betta. Questa ipotesi sembra infatti più una suggestione voluta dalla piazza akragantina che una vera e propria scelta della dirigenza che vuole affidare il compito ad un allenatore esperto.
