AGRIGENTO – La terza sconfitta consecutiva dell’Akragas, la quarta all’Esseneto su quattro partite, fa scoppiare la pentola dei tifosi agrigentini che bolliva già da alcune settimane. I numeri sono preoccupanti: due punti in sei partite, e il tabù Esseneto, dove l’Akragas ha numeri sconvolgenti: un gol fatto e dieci subiti. Sono i tifosi della gradinata che contestano l’operato di Legrottaglie a fine partita. A prendersi le proprie responsabilità confrontandosi subito con i tifosi è il presidente Silvio Alessi che dal campo dell’Esseneto dialoga con i supporters della gradinata e della curva, rimasti nei rispettivi settori anche alla fine della partita.
Anche dopo mezz’ora dalla fine della partita, i tifosi aspettano l’uscita dei giocatori biancazzurri gridando e inveendo contro giocatori e presidente onorario. A parlare con i tifosi esce fuori dallo stadio il capitano Ciro Capuano: “Avete ragione quando dite che non abbiamo giocato bene e abbiamo perso contro il Martina Franca”, risponde il capitano ai tifosi, i quali però hanno come oggetto principale della contestazione Beppe Madonia, davvero oggetto misterioso di questa Akragas. I cori all’uscita dello stadio sono dedicati a lui: “Madonia vattene”. Quello che contestano i tifosi è lo scarso impegno, come spiegano a Capuano: “Alcuni giocatori giocano senza grinta, non sudano la maglia”.
Il capitano cerca di chiarire con i supporters chiedendo il loro appoggio in questo momento difficile e così delicato della stagione akragantina. Oggetto delle critiche anche il patron della società Marcello Giavarini, che solo ieri aveva chiamato a gran raccolta i tifosi, chiedendo loro “meno chiacchiere e più presenze”.