Al "Celeste" ora è crisi nera | Terreno di gioco in stato pietoso - Live Sicilia

Al “Celeste” ora è crisi nera | Terreno di gioco in stato pietoso

Continuano a essere sempre più critiche le condizioni del 'green' utilizzato dal Messina anche per le sedute di allenamento settimanali. E i giocatori iniziano a denunciare.

calcio - lega pro
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MESSINA – Le condizioni a dir poco precarie del terreno di gioco del “Celeste”, sono la portata principale nel pranzo pasquale giallorosso.  Com’è lo storico impianto di via Oreto  ospita gli allenamenti della squadra peloritana, ma ormai da diverse il manto erboso è praticamente assente costringendo i ragazzi di Gianluca Grassadonia prima e Nello Di Costanzo poi, ad allenarsi in mezzo al fango e alla terra mettendo a serio rischio la stabilità dei propri muscoli. Alla vigilia del match di Aversa il caso fu denunciato dal centrocampista Manuel Mancini, che aveva addossato al terreno d’allenamento la colpa del proprio stop: “E’ una cosa indecente, neanche all’Ostia Mare avevo visto un terreno così”. Sulla questione sono intervenuti due consiglieri della III Circoscrizione, Santi Interdonato e Mario Barresi, che suggeriscono una totale riconversione del rettangolo di gioco in terra battuta ritenendo troppo onerosa una stesura di un nuovo manto di gioco in erba naturale. Parlando di tempistiche e costi, creare un manto erboso naturale ex novo costerebbe circa diciannove mila euro per un impiego di tempo di sei mesi. sulla stessa lunghezza d’onda appare anche il Dirigente del dipartimento competente, che per conto dei due consiglieri di circoscrizione ha redatto lo studio, per cui la creazione di un campo in terra battura i costi sarebbero notevolmente inferiori: Appena nove mila euro. Ciò dovrebbe poi spianare la strada alla creazione di un terreno in materiale sintetico esattamente come accaduto a Brolo, Taormina o Gliaca di Piraino.  Interdonato e Barresi intanto chiedono l’intervento dell’amministrazione, rifacendosi all’atto d’indirizzo del 12 gennaio 2015 proprio del consiglio circoscrizionale che puntava  ad affidare l’impianto su base triennale, anche alle società che militano nelle serie minori come il Città di Messina o il Camaro. Stiamo parlando sempre di un atto d’indirizzo di un consiglio di Circoscrizione, ma non vi è dubbio che il futuro del “Celeste” sarà uno dei piatti forti anche delle prossime settimane.


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