Il PaLab dalla riapertura invernale dello scorso ottobre si sta imponendo a livello locale e nazionale, recenti le critiche entusiastiche del settimanale Io Donna del Corriere della Sera, come music club d’autore. Sul piccolo, ma ormai prestigioso, palco del PaLab si stanno avvicendando, infatti, i migliori esponenti di una generazione di musicisti locali e non che sta facendo parlare di se in tutta Italia, dalle Iotatola a Toti Poeta, dalla O.I.D. a Nicolò Carnesi, giusto per citarne solo alcuni, ma un elemento che ha contribuito ad accrescere l’appeal del club, oltre all’originalità delle proposte musicali, sono state sicuramente le Palasedie che, disposte attorno ai tavolini rigorosamente noir con candela, offrono un atmosfera unica ed effervescente ai fruitori del music club del PaLab.
Le Palasedie sono 50 sedie Air-Chair della Magis designed by Jasper Morrison nel 1999, oggetto cult del design mondiale, che le artiste e creative Alessandra e Florinda Cerrito hanno trasformato in straordinari oggetti d’arte unici e non duplicabili, caratteristica quella della serialità che invece marchia da sempre la concezione del design industriale. Grazie alla tecnica del decoupage Alessandra e Florinda hanno restituito una nuova anima alle monocromatiche sedie originali, intervenendo con sapienza artistica ed artigianale su un prodotto industriale, scardinando quindi la monotonia fredda e seriale della sedia uscita dalla fabbrica con un operazione d’arte calda e irripetibile. Fra le Palasedie c’è la sedia fatta con i “pizzini” di Provenzano, quella dedicata al porno Manga o a Topolino, quella di Superman, di Diabolik, quella dedicata alle donne e a Calvino, ed ancora quella dedicata al numero zero di I Love Sicilia, qua e la anche qualche volto noto, nascosto nell’affollamento di immagini sovrapposte…
A partire dal 19 marzo 2011 alcune Palasedie lasceranno il suolo arrampicandosi sulle pareti del PaLab, come in un mondo rovesciato assumeranno delle posizioni inusuali grazie ad una installazione che darà un valore di opera d’arte ad un oggetto sedia che nasce per una funzione altra, ma che Ale e Flo hanno magistralmente sovvertito.