Alain de Benoist a Catania:| “Viviamo la schiavitù del debito” - Live Sicilia

Alain de Benoist a Catania:| “Viviamo la schiavitù del debito”

Presentazione di “Sull'orlo del Baratro”, ultima fatica del guru della Nuova Destra francese. Alain de Benoist ha parlato di “crisi della finanza e della sovranità” davanti ad una platea di ex- An, ancora scossi dalla recente sconfitta alle regionali. Arriva pure in sala l'indiscrezione sulle possibili dimissioni di Umberto Scapagnini dalla camera dei Deputati. Ma i diretti interessati non si scompongono più di tanto.

Paolo Di Caro, Giampaolo Rossi, Alain de Benoist e l'interprete.

CATANIA – Grande successo di pubblico per Alain de Benoist, ospite ieri della rassegna “Catania Pensa”, allestita nell’anfiteatro della libreria Mondadori di via Umberto. Anzi, sarebbe più opportuno parlare di “macro” successo, vista la complessità dei temi affrontati dallo storico fondatore della Nuova Destra francese. Infatti, si è parlato sopratutto di “crisi finanziaria”. Tema di strettissima attualità, sopra il quale De Benoist ha dedicato il suo ultimo sforzo editoriale, “Sull’orlo del baratro – Il fallimento annunciato del sistema denaro” (Arianna Ed, 2012). L’analisi del pensatore transalpino è chiara: “Le cause vanno rintracciate nelle politiche di deregulation della Tatcher e Regan. Di lì in poi le banche hanno fatto in modo che tutti  i cittadini s’indebitassero sempre di  più in previsione di una crescita che non si sarebbe dovuta arrestare, ma oggi nessuno è in grado di pagare i propri debiti, neanche gli Stati”. La ricetta alla “crisi” proposta da de Benoist è semplice quanto l’analisi: “puntare su di una economia sempre più partecipata”. Anche se è cosciente che questa soluzione “non verrà mai  messa in opera”.

 

De Benoist si è soffermato anche sulla crisi della democrazia partecipativa: “la gente non va a votare perché pensa che i politici sia di destra che di sinistra dicano le stesse cose e perché non sono in grado di raggiungere gli obiettivi prefissi”. A raccogliere le tinte di questo quadro, due dei maggiorenti del Pdl etneo presenti in sala: il deputato Basilio Catanoso e l’appena riconfermato all’Ars Salvo Pogliese, intenti ad elaborare un piano di riscossa politica, dopo una sconfitta alle regionali che ha lasciato molte ferite aperte. Ultima in ordine di tempo, la conferma in sede di Cassazione della condanna per abuso d’ufficio, in merito al “processo cenere”, per l’ex sindaco Pdl di Catania Umberto Scapagnini. Stando ai rumores, il medico di Berlusconi si sarebbe detto pronto a dimettersi immediatamente dalla carica di deputato. In quel caso a lui subentrerebbe Paolo Di Caro, la “mente” che ha organizzato l’incontro con de Benoist a Catania. Il quale avrebbe commentato tale ipotesi con un certo distacco: “seguo con maggior interesse le primarie del Pd, vincesse Renzi – ha detto Di Caro a LiveSicilia- anche il Pdl sarebbe costretto ad un ricambio generazionale immediato”.


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