Cristaldi: "Israeliani respinti a Ragusa? Vengano a Mazara"

Cristaldi: “Israeliani respinti a Ragusa? Vengano a Mazara”

L'ex presidente Ars ha parlato di "discriminazione ingiusta". La nota di Federalberghi

PALERMO – “In provincia di Ragusa un albergatore si rifiuta di ospitare nella propria struttura una famiglia di Israele. L’episodio è legato alla situazione drammatica esistente tra Israele e i palestinesi. Senza entrare in valutazioni politiche o storiche, resta l’amarezza di una discriminazione ingiustificabile in Sicilia e in netto contrasto con le tradizioni del popolo siciliano”. Lo dice l’ex presidente dell’Ars Nicola Cristaldi.

“Mi piacerebbe – continua – che la famiglia respinta dalla struttura alberghiera di Ragusa venisse a Mazara del Vallo, dove scoprirebbe una bella realtà nella quale la convivenza tra diverse religioni, culture e tradizioni costituisce un chiaro esempio della più nobile virtù umana: il rispetto”.

“Venga questa famiglia a Mazara del Vallo – aggiunge – dove potrà ascoltare per cinque volte al giorno l’appello musulmano del muezzin, i canti religiosi e le processioni cristiane ma anche una parte di un quartiere abitato soprattutto da Musulmani dedicato alla cultura ebraica. Luoghi e luoghi che dovrebbero portare l’Unesco a riconoscere a Mazara del vallo un patrimonio dell’umanità”.

La polemica. “Mentre a Milano la giunta di sinistra si affretta ad accogliere Leoncavallo in una nuova sede, a Ragusa pd e m5s difendono l’hotel che caccia la turista israeliana. Tu chiamali, se vuoi, democratici”. Lo scrive su X la ministra del Turismo Daniela Santanchè, commentando la vicenda della turista israeliana in una struttura di Ragusa.

La nota di Federalberghi

“Gli esercenti (inclusi gli affittacamere e i gestori di pensioni e hotel) hanno l’obbligo di contrarre con chiunque ne faccia richiesta, a meno che non ci siano motivi legittimi per il rifiuto, come ad esempio la mancanza di disponibilità o l’assenza di documenti di identificazione validi (articolo 187 del regolamento di esecuzione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza). La violazione di tale obbligo comporta la sanzione pecuniaria amministrativa da € 516 a € 3.098 (articolo 221 bis del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza)”. Lo si legge nella la nota di Federalberghi sulla vicenda che ha coinvolto una turista israeliana e una struttura extralberghiera di Ragusa.

“Ancor più dolorosa può essere la sanzione inflitta dai portali di prenotazione: coloro che si rendono colpevoli di comportamenti discriminatori vengono messi al bando senza troppi complimenti, con gravi conseguenze economiche. La decisione, che di fatto è inappellabile, riguarda tutte le strutture, anche se non soggette al tulps” si spiega.

“Alla sanzione amministrativa può aggiungersi, qualora ne ricorrano gli estremi, la sanzione penale prevista dall’articolo 604 bis del codice penale: salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione fino ad un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”.


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