“La reazione di Israele è decisamente sproporzionata, un quadro che non può che peggiorare con l’occupazione di Gaza City, una scelta che l’Italia non può condividere”. A parlare così durante un comizio ad Ancona è stata la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Gli ultimi numeri sul conflitto in Medio Oriente parlano di 65mila morti e 165mila feriti.
La dichiarazione della premier ha colpito Pif, pseudonimo di Pierfrancesco Diliberto, al punto da ispirargli quella che ha definito, con amara ironia, “un’idea geniale”. “Bombardiamo la Sicilia per sconfiggere la mafia – ha detto in un video condiviso sui social – In Sicilia ci sono circa 10mila tra mafiosi e collusi su 5 milioni e mezzo di siciliani. Sappiamo che lì c’è un mafioso? Lo bombardiamo. Qualche siciliano non mafioso morirà ma l’importante è non arrivare a 60mila morti”.
Pif e l'”idea geniale” sulla Sicilia
L’attore, regista e sceneggiatore palermitano ha meglio illustrato la sua idea pungendo non solo Giorgia Meloni ma anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Solo a 60mila morti il presidente del Consiglio dice la frase: ‘E’ una reazione sproporzionata’. Il ministro Tajani è l’uomo delle frasi da circostanza. Se c’è un tamponamento o sganciano la bomba nucleare lui dice: ‘E’ una cosa grave, gli italiani non sono d’accordo’. Frasi dure”.
Nel finale, Pif è tornato al suo “grande progetto”: “Bombardiamo la Sicilia! L’idea si può estendere in Calabria per combattere la ‘Ndrangheta e in Campania per la camorra. Basta non superare i 60mila morti. Questa mi pare una grandissima idea”.
Chi è Pif
Pif, all’anagrafe Pierfrancesco Diliberto, è uno dei volti più originali della scena culturale italiana contemporanea. Nato a Palermo nel 1972, ha costruito la sua carriera muovendosi con disinvoltura tra televisione, cinema e letteratura, sempre con uno sguardo ironico e al tempo stesso profondamente civile.
Dopo gli inizi come assistente alla regia, si è imposto al grande pubblico con “Il testimone”, programma cult di MTV che ha ridefinito il linguaggio del reportage televisivo grazie a uno stile diretto e personale.
Nel 2013 ha esordito sul grande schermo con “La mafia uccide solo d’estate”, film che gli ha garantito il plauso della critica per la capacità di affrontare un tema drammatico con leggerezza senza mai scadere nella superficialità.
Da allora Pif si è confermato come autore capace di coniugare intrattenimento e impegno, diventando una voce di riferimento nella narrazione dell’Italia contemporanea.

