PALERMO – Fascino, passione, curiosità e perfino spirito d’avventura. Alberto Angela da anni prende per mano le persone e le conduce alla conoscenza, attraverso l’esplorazione dei tesori del patrimonio mondiale. Paleontologo, scrittore, naturalista, antropologo, giornalista e divulgatore scientifico, il presentatore di Ulisse e di Meraviglie – La Penisola dei tesori, figlio del grande comunicatore, Piero Angela, da anni davanti alla macchina da presa, con tono pacato, linguaggio semplice e genuina passione, svela luoghi e civiltà di fascino raro. Una finestra sul passato che ci permette di capire meglio il presente, tra storia e bellezze naturali, tra realtà conosciute e curiosità sconosciute.
L’abbiamo incontrato oggi in occasione della Laurea ad honoris causa in “Comunicazione del Patrimonio Culturale”, che gli è stata conferita dall’Università di Palermo, a suggello del percorso intellettuale sempre più diffuso, la tutela degli ambienti naturali, artistici, demo-etno-antropologici, coniugati con la musica, la letteratura, il cinema, tenuti insieme dal fil rouge della storia come magistra vitae.
Da oggi, quindi, anche questo prestigioso riconoscimento.
È un premio alla bellezza del nostro patrimonio, delle meraviglie lasciate dalle generazioni passate, che ci aiutano a scoprire chi siamo e a respirare la nostra cultura. Abbiamo noi qui in Italia il maggior numero dei siti Unesco, 54. Io dunque non faccio altro che descriverli, portarli nelle case, offrirli alla conoscenza di tutti.
Cosa prova o l’affascina quando scopre un luogo archeologico poco rinomato?
La scoperta di un luogo archeologico è sempre affascinante. C’è l’incanto, l’attesa trepidante e perfino il mistero. È forte il desiderio e la curiosità di ritrovare un percorso sepolto, in grado di ricollegare il passato al presente. Ho mostrato e scoperto per anni anche i luoghi più sperduti del pianeta.
Cosa custodisce ogni sito archeologico e come preservarlo?
Ogni luogo lancia un messaggio, espressione di ricchezza, bellezza e intelligenza. Dunque si dovrebbe custodire e preservare l’archeologia come le pagine di un diario, come un gioiello dell’umanità. Facciamo capolavori in ogni epoca diversi da altri paesi. E la Sicilia è una terra dal fascino raro e ricca dal punto di vista architettonico ma tuttavia sottovalutata.
Quale tra le meraviglie della Sicilia l’hanno particolarmente emozionato?
Qui in Sicilia abbiamo girato diverse volte, immagini straordinarie, ma torneremo, poiché è una fucina del piacere della vista, ma principalmente della cultura dei popoli. Solo per fare un esempio, non voglio fare torto a nessuno, il Casale di Piazza Armerina è un capolavoro ancora da studiare. Conosciuto soprattutto per i mosaici, con disegni particolareggiati ed estremamente realistici. E poi ancora Segesta, e Palermo, testimonianza della cultura araba e bizantina e di altre grandi civiltà che hanno influenzato la storia dell’isola.
L’aspetto che l’ha affascinato di più di questa isola?
Le atmosfere. Il calore, i profumi, i sapori, i colori di un paesaggio, tutti insieme . E ancora il cielo di azzurro intenso che rende il luogo particolarmente magico. E poi il sorriso della gente, la sua disponibilità e ospitalità sempre partecipe e incuriosita. Rimango affascinato da questi straordinari siti che sembrano sfidare il tempo e danno il senso di qualcosa senza limite.