Alla ricerca della sezione perduta - Live Sicilia

Alla ricerca della sezione perduta

In via Maltese, a San Lorenzo, la sezione del Pds e poi dei Ds si stringeva in poche stanzette che furono ridotte a una grande e unica stanza. Era un piccolo occhio vigile nello stomaco della povertà di Palermo, affiancata agli agi di viale Strasburgo. Nella stradina, i personaggi noti erano il matto e il vecchio. Il vecchio ti implorava se posteggiavi la macchina davanti al suo basso. La vista di un metro di asfalto era l’oblò del suo corpo sul mondo. E ti chiedeva di fargli spazio, con gentilezza. Il matto era matto. Camminava su e giù con un ciuffo di capelli radi. Faceva discorsi da matto. Aveva silenzi da matto. E occhi da poeta marziano. Nel buco di via Maltese, uno sparuto drappello di pazzi lucidi si riuniva per progettare i destini di tutto, ben sapendo di non contare niente. In via Libertà, invece, rombava l’anima sinistra e aristocratica, contrapposta al popolo di via Maltese. Ed era una tela finissima di disquisizioni che si interrompevano per il calcio. Era il partito dei Pds e dei Ds. Chi c’è passato sa che quelle parole non contavano, fili appesi al vento. Già allora, la politica cominciava a impancare il suo teatro dei burattini, tagliando i fili alle marionette ribelli. Ma, nella conventicola di quella follia, i discorsi spalavano giacimenti di passione e di significato, a torto o a ragione. Si tornava a casa, dopo il dibattito, con la sensazione di un invisibile e intenso miglioramento.

Le sezioni sono sconosciute a questo Pd. Quasi tutti i ritrovi storici sono chiusi. Altre languono. Il nuovo corso del costume politico ha negato a lungo e si è negato a lungo l’importanza del territorio, il contatto con le mani e gli affanni delle persone. Della sinistra si diceva che avesse una rete concreta efficace come i carabinieri. Oggi, col tramonto della pelle, la rete allude soltanto al virtuale. Le sezioni tentano di muovere passi incerti sui social network, sotto nome diverso. Però, non senti più l’odore. E guardi le immagini che altri hanno scelto per te. E’ l’oligarchia del mouse.
Ci sono diversi militanti che pensano che partito di maggiore importanza del centrosinistra abbia perso l’anima, in Sicilia. Il cronista ricorda gli applausi tributati a Lombardo, alla festa democratica ultima. Raffaele fece lo stesso effetto di Mourinho nello spogliatoio del Catania. Uno che parla di miracolo, di udito ai sordi, di vista ai ciechi, di scudetto alla squadra abituata a lottare per non retrocedere. Gli sconfitti si illuminarono: con questo si vince. E qualcuno ritiene che mal gliene incolse.

Esiste l’anima? E’ un ghiribizzo filosofico? E’ una fede? E’ una umanissima unità di misura? E’ un concetto applicabile nel gran TTB (Teatro Trasverale dei Burattini)?  C’era qualcosa di simile alle feste dell’Unità che, infatti, non ci sono più. Non qui.  Ora il Pd è dentro un guado difficile. Meglio Mourinho, o meglio Oronzo Canà? Meglio lo scudetto, o meglio l’anima? Meglio il biancore asettico degli intrecci sul web, o meglio il ciuffo del matto di via Maltese? La riposta urge. A Palermo, ormai, si uccidono platani di quattro metri per rubare una bici. Non c’è più tempo da perdere.


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