Quando è giorno di riscossioni di pensioni e assegni familiari, la folla che si stringe attorno agli sportelli postali scoraggia in genere chiunque. Ed ecco come, a Palermo, ordinare la fila, effettuare pagamenti a terzi e “tenere il posto” a chi ha nel frattempo altre “faccende da sbrigare”, diviene una sorta di mestiere. Alle 7 e 30 del mattino, una mezz’ora prima dell’orario di apertura, davanti alle poste di via Gaspare Palermo, ci sono già più di una ventina di persone in fila. Chi arriva però non usa chiedere chi ci sia prima di lui. Si dirige verso un uomo e una donna, chiedendo loro il numerino. Così dal blocco che custodiscono, viene strappato un numero che si aggira attorno alla sessantina, molto oltre alla quantità delle persone che presidiano l’entrata degli uffici postali. Ecco come ci si può guadagnare da vivere a Palermo. Dalle tre del mattino fino alle undici, due persone sono incaricate di fare ordine: “Ci ammazzeremmo altrimenti” giustifica una signora in attesa. Così il bigliettino viene distribuito alle utenze. una volta aperto l’ufficio, il bigliettino si cambia con quello dei normali distributori, posti all’interno della sala. Ma tutto passa da questi due strani “addetti ai lavori”. “Per lo meno non si guadagnano il pane in altri modi” dice qualcun altro. Una volta effettuata l’operazione allo sportello, infatti, la maggior parte lascia qualche spicciolo. “Non è che ti puntano la pistola, se non lo fai” premette un’altra signora. E al personale dell’ufficio postale sembra che non dispiaccia questo servizio, anzi: “Il direttore glielo lascia fare, purchè loro facciano ordine, non ci sia confusione” spiega un’altra signora in attesa. Poi la strana pratica, pare assumere una deformazione che ricorda quella tipica del rapporto guidatore-posteggiatore, quando sono gli stessi residenti a chiedere agli abusivi di conservare loro il posto auto. Il numerino si può prenotare, il giorno prima o la mattina stessa. Così chi mattiniero si alza presto per guadagnare tempo, si ritrova già con una discreta quantità di persone, che ahimè, hanno già provveduto a prendere il posto prima di lui. Ma quanto costa il servizio? “Quanto vuole lasciare, due o tre euro” Spiega l’impiegato extra. E così anche per il pagamento di bollettini. Chi vuole consegna loro il denaro e il bollettino da pagare. Più tardi passa a prendere la ricevuta, lasciando un piccolo pegno per il favore prestato. Quando si dice il tempo è denaro.
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