Almaviva, licenziamenti revocati | Ok alla solidarietà per sei mesi - Live Sicilia

Almaviva, licenziamenti revocati | Ok alla solidarietà per sei mesi

Il tavolo di trattativa al ministero dello sviluppo economico sulla vertenza Almaviva

Sospiro di sollievo per i 1.670 lavoratori della sede di Palermo a rischio esubero.

La vertenza
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7 min di lettura

PALERMO – Il futuro di Almaviva potrebbe essere messo in stand by almeno fino a dicembre. Il vertice tra l’azienda e il Governo si è concluso appena dopo le 21,30, ma con una fumata nera. Un nuovo incontro è fissato per il prossimo martedì e dovrà chiarire in primis le modalità della solidarietà. L’Almaviva Contact ha smentito alcuni esponenti sindacali, rei di aver diffuso la notizia di un accordo, in realtà non ancora raggiunto. L’azienda si è mostrata pronta ad accettare la proposta del governo nazionale di sospendere la procedure di licenziamento di 3 mila dipendenti, dei quali quasi 1.700 soltanto nella sede di Palermo. Si attende, però, un ulteriore nuovo incontro fissato per il 26 aprile, sempre nella capitale.

Dopo il nuovo tavolo nazionale al Mise, l’azienda potrebbe accettare la proposta del governo nazionale e sospendere, almeno per il momento, le procedure di licenziamento di 3 mila dipendenti, dei quali 1.670 soltanto nella sede di Palermo. Ritiro della procedura di mobilità, quindi, a cui si aggiunge una proroga di sei mesi, fino al prossimo novembre, del contratto di solidarietà che sarebbe dovuto scadere a maggio. Inoltre, l’accordo prevederebbe anche un percorso di sei mesi con verifiche mensili: è lo stesso Governo ad impegnarsi, sino alla chiusura della nuova solidarietà, a stabilire degli incontri al Mise, ogni trenta giorni, per verificare l’avanzamento del percorso, orientato alla risoluzione degli esuberi. Infine, durante la trattativa tra Governo e Almaviva Contact, è stato accertato che, almeno fino alla fine del 2016, la commessa Enel, inizialmente in bilico, resterà in vita. Il confronto sulla vertenza Almaviva è ancora in corso. 

“Licenziamenti annullati e contratti di solidarietà prorogati sino a novembre, con un accordo che sarà sottoscritto a breve. I lavoratori di Almaviva possono tirare un sospiro di sollievo – dice in una nota la Uilcom Sicilia -. L’azienda ci ha ascoltato e abbiamo portato a casa il risultato. Certo, restano ancora da sciogliere diversi nodi ma abbiamo più tempo per cercare soluzioni e salvaguardare così l’occupazione nell’Isola. Il tavolo Almaviva sarà convocato mensilmente proprio per monitorare l’emergenza”. Poi smentita dall’azienda al termine del secondo tavolo della giornata con il vice ministro Bellanova.

La trattativa fiume è iniziata alle 10.30 ed è durata per circa due ore. L’azienda, durante l’incontro, ha ribadito la volontà di aprire ai contratti di solidarietà fino alla fine dell’anno, solo sui siti dove è già in corso la procedura di mobilità, ovvero Palermo, Roma e Napoli, per un totale di 2.988 esuberi complessivi, e solo 1.670 nel capoluogo siciliano. L’azienda ha dichiarato di non voler aprire altre procedure di mobilità per i siti di Rende, Catania e Milano, perché i margini sul fatturato, in quei poli, sono sufficienti per sopravvivere e restare in vita. 

Il tavolo, convocato dal viceministro Teresa Bellanova, è stato indetto per scongiurare il rischio licenziamenti e trovare un accordo con l’azienda che sia definitivo. Si è svolto a porte chiuse nella capitale al civico 2 di via Molise. A Roma, oltre al sindaco Leoluca Orlando e al sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, già presenti durante lo scorso tavolo, anche l’assessora alle Attività Produttive Giovanna Marano e le segreterie delle più importanti sigle sindacali, Ugl, Cgil, Uil e Ciel. Per l’azienda, invece, il presidente di Almaviva Contact Marco Tripi e l’amministratore delegato Andrea Antonelli. Sotto la sede del Mise, intanto, durante le ore dell’incontro, un corteo di lavoratori giunti da Palermo, Napoli e Roma, ha scioperato col fiato sospeso.

Così, ad una settimana di distanza, sono riprese le trattative al ministero dello Sviluppo economico tra azienda, governo e sindacati sulla crisi del gruppo Almaviva, che ha annunciato 2.988 esuberi a Palermo (1.670), Roma (918) e Napoli (400). Secondo quanto riferiscono fonti sindacali, presenti all’incontro in corso a Roma, il colosso dei call center avrebbe prospettato l’ipotesi di “sospendere” le procedure di licenziamento collettivo nelle tre sedi, subordinandole, però, alla rinegoziazione di un accordo che preveda il ricorso fino a dicembre ai contratti di solidarietà nei siti a rischio esuberi (Palermo, Roma e Napoli), e alla definizione di un’intesa con il governo su stop alla delocalizzazioni, applicazione dell’art 24 bis e inasprimento delle sanzioni per chi delocalizza. Almaviva avrebbe, quindi, espresso la propria disponibilità a discutere ad oltranza per addivenire ad un’intesa.

Per il viceministro allo Sviluppo economico Teresa Bellanova il governo è pronto ad andare “fino in fondo” e a trattare ad “oltranza” per trovare una soluzione sulla crisi del gruppo Almaviva. Il vice ministro ha, quindi, proposto di incontrare separatamente l’azienda e sindacati per studiare una possibile soluzione. In questo momento il governo sta incontrando i vertici della società; dopo sarà la volta delle organizzazioni dei lavoratori. Secondo quanto riferiscono fonti sindacali presenti all’incontro, l’azienda al Mise avrebbe sostenuto che estendere la solidarietà a tutti i sei siti di Almaviva Contact, e non solo ai tre per i quali ha avviato le procedure di mobilità, potrebbe compromettere la tenuta economica dell’intero gruppo Almaviva. La società, però, avrebbe “aperto” all’ipotesi di “congelare” gli esuberi a Palermo, Roma e Napoli, e negoziare con i sindacati un accordo che preveda il ricorso fino a dicembre ai contratti di solidarietà nei tre siti a rischio esuberi (Palermo, Roma e Napoli), e definire un’intesa con il governo su stop alla delocalizzazioni, applicazione dell’art 24 bis e inasprimento delle sanzioni per chi delocalizza.

Dopo il tavolo ministeriale, sempre al Mise, si è svolto un incontro separato tra il governo e l’Almaviva ConctatIl governo sta cercando di sbloccare la vertenza sui call center Almaviva con incontri separati, durante una consultazione con l’azienda, che ha annunciato un piano di riorganizzazione con 2.988 esuberi nei siti di Palermo, Roma e Napoli. La risposta è arrivata intorno alle 17: licenziamenti revocati e solidarietà per sei mesi. Dopo questa consultazione, seguirà quella dei sindacati con le istituzioni. La società ha annunciato lunedì la disponibilità ad individuare soluzioni alternative alla procedura di licenziamento, subordinandole, però, a un accordo che preveda il ricorso fino a dicembre ai contratti di solidarietà nei tre siti a rischio. Slc Cgil, Uilcom Uil, Fistel Cisl e Ugl hanno espresso la propria contrarietà a questa proposta, per il timore che il ricorso alla solidarietà possa avere come unico effetto “rinviare” a fine anno gli esuberi. Per questo i sindacati hanno chiesto di estendere la solidarietà a tutti i sei siti di Almaviva in Italia, e non solo ai tre a rischio, ma l’azienda ha respinto questa ipotesi. Gli incontri separati mirano a cercare spiragli per avviare la trattativa. 

Due giorni fa, nella sede romana degli industriali, ai sindacati l’azienda ha illustrato la medesima proposta, ma Slc Cgil, Uilcom Uil, Fistel Cisl e Ugl hanno espresso la propria contrarietà, perché il ricorso alla solidarietà a Palermo, Roma e Napoli, potrebbe avere l’effetto di “rinviare” a fine anno gli esuberi, nel caso in cui l’azienda non riuscisse a fuoriuscire dalla crisi. Per questo i sindacati hanno avanzato una proposta che prevede di estendere la solidarietà ai 6 siti di Almaviva in Italia, non solo a tre. Alla riunione oltre al viceministro Teresa Bellanova, al sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, ai vertici del gruppo, ai sindacati, sono presenti, tra gli altri, il vicepresidente della Regione siciliana, Mariella Lo Bello, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e l’assessore comunale alle Attività produttive Giovanna Marano. 

“Su Almaviva la montagna ha partorito un topolino: un vice ministro, un sottosegretario e un sindaco hanno prodotto sempre contratti di solidarietà, una proroga per sei mesi di una agonia senza fine. La realtà è che la politica non fa più quello per cui è nata, cioè gli interessi dei cittadini. Ormai lo stesso governo è impotente di fronte a un imprenditore che detta la sua legge, quella del mero profitto. Faccio i miei migliori auguri a tutti i lavoratori di Almaviva affinché tutto possa risolversi per il meglio. Ma la legge del mercato precarizza sempre più il lavoro attraverso la delocalizzazione e la mobilità”. Lo dice il capogruppo di Comitati Civici al consiglio comunale di Palermo Filippo Occhipinti.

*Aggiornamento ore 18.03
“La proposta di Almaviva sulla solidarietà non è in linea con la posizione espressa dal governo anzi contiene condizioni peggiori per i lavoratori”. Lo dicono Francesco Assisi e Eliana Puma della Fistel Cisl di Palermo-Trapani, che hanno partecipato all’incontro al ministero dello Sviluppo economico sulla crisi del gruppo Almaviva. “Il governo aveva chiesto ad Almaviva di prorogare – aggiunge – i contratti di solidarietà vigenti e alle condizioni vigenti, invece, Almaviva chiede più flessibilità e condizioni economiche peggiorative”. Domani e venerdì a Palermo i lavoratori si riuniranno in assemblea.

“Le proposte di soluzione del Governo sulla situazione di Almaviva Contact sono state presentate e argomentate pubblicamente. Un percorso, come viene precisato nel comunicato ufficiale, accompagnato da ‘nuovi contratti di solidarietà per sei mesi’. Presunte e fantasiose ricostruzioni, rilasciate a confronto in corso da singoli esponenti sindacali, oltre ad alimentare polemiche pretestuose, si dimostrano come è evidente totalmente prive di fondamento”. Lo dice una nota di Almaviva riferendosi all’incontro romano sulla vertenza e ad alcune dichiarazioni di sindacalisti.

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