PALERMO – Sarà una settimana importante la prossima per i lavoratori di Almaviva Contact, la più grande società di call center di Palermo e della Sicilia. Lunedì 18 giugno, infatti, è previsto l’incontro sugli esodi incentivati, ovvero sulle misure di sostegno a quei dipendenti che dovessero decidere di lasciare l’azienda. Per legge, gli ammortizzatori sociali a breve non saranno più disponibili ma sono ancora necessari alla gestione non traumatica degli esuberi.
La gestione degli esuberi è uno dei passaggi per la realizzazione del cosiddetto Patto per il Lavoro proposto da Almaviva Contact, un pacchetto di misure per il rilancio del call center di Palermo, lanciato a poche settimane dalla scadenza della parte economica dell’accordo siglato a maggio 2017, che prevede la crescita delle attività, la riduzione degli ammortizzatori sociali ed il ripristino integrale di ogni voce retributiva in busta paga.
Per discutere degli aspetti legati al Patto per il Lavoro e alle ricadute sulla vita quotidiana dei lavoratori, Almaviva ha avviato una serie di incontri con i sindacati, alla presenza dei rappresentanti delle Istituzioni locali, su alcuni temi principali come la crescita progressiva dei volumi di attività; la riduzione programmata degli ammortizzatori sociali, a breve termine non più disponibili per legge ma ancora necessari alla gestione non traumatica degli esuberi; il ripristino integrale di tutte le voci retributive, attualmente sospese; l’applicazione di un piano qualità, in linea con quanto già sottoscritto in maniera impegnativa dalle rappresentanze sindacali, per il rilancio dell’efficienza e l’incremento della produttività.
E su quest’ultimo punto è scoppiata la guerra tra sindacati e tra Slc Cgil e Azienda. Il sindacato guidato da Maurizio Rosso, infatti, non ha firmato gli accordi raggiunti durante gli incontri che si sono svolti all’Assessorato al Lavoro. “In spregio alla progettualità, ai piani industriali e a un percorso di sviluppo – ha dichiarato Rosso – si è firmato un accordo che mette seriamente a repentaglio gli ultimi diritti dei lavoratori: la dignità e la privacy, attraverso il controllo individuale e a distanza”. A far salire la tensione è ancora una volta il controllo individuale a distanza, ovvero la possibilità per l’azienda di ascoltare il lavoro dei singoli lavoratori.
Il Piano per la Qualità, che “risponde alla necessità di recuperare il deficit produttività adeguando il livello di efficienza del centro a garanzia della sua sostenibilità”, scrive in una nota AlmavivA Contact, è articolato in tre fasi: analisi delle performance, valutazione condivisa e identificazione delle aree critiche, percorsi di formazione e riqualificazione sulla qualità delle prestazioni. “E prevede il coinvolgimento attivo e propositivo dei lavoratori ed un ruolo di riferimento delle rappresentanze sindacali”, chiarisce l’azienda.
Argomenti che non hanno convinto la Cgil: “Ancora una volta non si è parlato né di un piano di investimenti da parte dell’azienda né di quello che la Regione intende fare per dare una prospettiva di vita ad Almaviva in Sicilia e tenerla radicata alla nostra terra. Si è discusso di argomenti pretestuosi, a cominciare dal controllo a distanza dei lavoratori: l’articolo 4 dello statuto dei lavoratori è l’ultimo degli argomenti da cui partire e va affrontato a livello nazionale, perché investe tutto il settore e non solo Almaviva”, ha detto Maurizio Rosso, che sulla riunione del 18 giugno ha aggiunto: “Ci aspettiamo da Almaviva cifre e date previste per gli esodi incentivati”.
“A chi seguita ad attestare polemica e pregiudiziale indisponibilità a confrontarsi su problematiche e obiettivi da tempo concordati – precisa Almaviva in una nota, riferendosi al punto sul controllo qualità dell’accordo di maggio 2017 – rispondiamo confermando integralmente gli accordi stabiliti, raddoppiando gli sforzi comuni con sindacati ed istituzioni a salvaguardia di un patrimonio occupazionale e produttivo presente a Palermo da quasi vent’anni”. Il punto 5 dell’accordo firmato – anche dalla Slc Cgil – al Ministero per lo Sviluppo economico lo scorso 31 maggio dice: “Entro sei mesi dalla sottoscrizione del contratto di solidarietà le Parti sociali sottoscriveranno un accordo […] in merito alla gestione della qualità, della produttività e dell’analisi del contatto a livello individuale, finalizzato a fornire le imprescindibili leve distintive che consentano di essere competitivi”.
Nella sede Almaviva Contact di Palermo l’indice di produttività è inferiore di almeno 13 punti rispetto alla media nazionale. “L’allineamento di Palermo al valore medio degli altri centri – spiega la società – rappresenta un obiettivo minimo, vitale per puntare all’equilibrio del sito, senza il quale gli sforzi fatti finora non saranno sufficienti a garantirne la competitività. L’azienda sta compiendo uno sforzo straordinario su tutti i fronti, dal costante supporto richiesto al Gruppo ai pesanti riflessi della crisi Alitalia, e sul piano commerciale sta lavorando ad accrescere lo sviluppo delle attività. Risultato importante che deve però essere sostenuto da un netto adeguamento dell’efficienza e del livello di produttività come condizione indispensabile per la sostenibilità del sito produttivo”.