PALERMO – “Nessun punto di equilibrio risolutivo”. Si è chiuso con un altro sonoro nulla di fatto l’incontro al Mise tra gli attori coinvolti nella vertenza Almaviva Contact. La società non ha fatto un passo indietro sul trasferimento collettivo dei 397 operatori da Palermo a Rende ed Exprivia, la società che ha sostituito Almaviva nella gestione della commessa Enel, ha spiegato in che modo può accogliere le clausole sociali: la società di Molfetta è disponibile ad inglobare solo una quota di lavoratori, tutti a quattro ore, e non tutte le persone ad oggi operative sulla commessa in gestione in Almaviva poiché il bacino risulta “gonfiato” con l’applicazione, dal 2013, dei contratti di soliddarietà. “Exprivia, quindi – spiega la Ugl Telecomunicazioni – prenderebbe i lavoratori con terzo livello, diminuendo quindi gli attuali livelli contrattuali, e annullando gli scatti di anzianità. In sintesi prenderebbero i lavoratori come nuove assunzioni, secondo le norme del Jobs Act”. Enel, da parte sua, ha affermato che i volumi, in generale, sono diminuiti ma che garantiranno alla nuova azienda i medesimi volumi assegnati sino ad ora ad Almaviva.
“Non è questo il risultato delle battaglie straordinarie che il sindacato ha fatto per le clausole sociali, elemento di civiltà e di garanzia occupazionale”, scrivono in una nota congiunta le sigle sindacali Fistel Cisl, Uilcom Uil e Slc Cgil, che dall’incontro sono usciti parecchio delusi e contrariati. Incontro che è iniziato in notevole ritardo rispetto all’orario previsto, le 16, perché il viceministro Teresa Bellanova ha inizialmente incontrato tutte le parti separatamente. Poi, dopo un ultimo confronto comune, ha aggiornato il tavolo tecnico a giovedì 20 ottobre. Una corsa contro il tempo visto che i trasferimenti dei primi 154 operatori da Palermo a Rende dovrebbero partire dal 24 ottobre. E “nonostante le sollecitazioni sindacali e delle Istituzioni – scrive la Ugl – ad ora la dirigenza Almaviva non sospende i trasferimenti dei colleghi”. Almaviva, d’altronde, è ancora in attesa di una risposta concreta, e non solo intenzionale, da parte del Governo sugli interventi esecutivi e legislativi richiesti in merito al fenomeno delle delocalizzazioni e delle gare al massimo ribasso. Inoltre, l’incontro di oggi è stato più che altro interlocutorio e nessuna richiesta formale in tal senso è stata esposta agli amministratori di Almaviva Contact che sono stati congedati ore prima della fine dell’incontro.
“La delegazione sindacale siciliana – concludono i sindacati nella nota – ritiene irricevibili le condizioni sintetizzate dal committente e da Exprivia. Tutto ciò produce ulteriore incertezza sulla pelle dei lavoratori ricattati da Almaviva, rimasta sorda alle richieste del sindacato e delle istituzioni di sospendere formalmente i trasferimenti”. In segno di protesta, le organizzazioni sindacali hanno indetto due giorni di sciopero nelle due sedi palermitane del call center, via Cordova e via Marcellini, per tutte le giornate del 19 e del 20 ottobre. In via Marcellini, i lavoratori hanno anche occupato i locali (in foto).