Strage di Altavilla: "Siamo innocenti". La coppia, l'incontro casuale

Strage di Altavilla: “Non siamo stati noi”. La coppia e l’incontro per errore

Scaricano la colpa su Giovanni Barreca

PALERMO – “Non siamo stati noi, non li avremmo mai uccisi. Abbiamo partecipato soltanto alle preghiere”, hanno ripetuto Massimo Carandente e Sabrina Fina al loro legale, l’avvocato Marco Rocca. Stamani li ha incontrati nel carcere Pagliarelli di Palermo. Nello stesso carcere, nel frattempo, il marito prosegue con il suo delirio religioso.

Tre ore di colloquio in cui sono apparsi provati e sconvolti. In lacrime hanno detto di essere addolorati per le vittime della strage di Altavilla Milicia e per il fatto di essere finiti sotto accusa. “Siamo persone che aiutano il prossimo”, hanno aggiunto. Una difesa che di fatto scarica, indirettamente o direttamente, la colpa su Giovanni Barreca. Direttamente perché – su questo il legale preferisce non aggiungere dettagli – Carandente e Fina potrebbero avere assistito agli omicidi. Indirettamente qualora avessero sostenuto di essere andati via prima che esplodesse la violenza nella villetta.

Sabrina Fina

“Hanno raccontato una versione che non coincide con quella finora emersa – ha spiegato il legale – e offerto spunti per indagini difensive”.

Su fronte investigativo emerge un ulteriore dettaglio. L’incontro con la famiglia Barreca sarebbe stato casuale. Antonella Salamone, la madre uccisa assieme ai figli Kevin ed Emmanuel, di 16 e 5 anni, avrebbe cercato sui social una persona che non vivrebbe in Sicilia. Non è chiaro se da sola o assieme al marito volevano parlargli dei problemi familiari.

Dissapori, liti, condizioni economiche difficili (lei vendeva integratori e prodotti per il benessere del corpo, a lui era stato sospeso da poco il reddito di cittadinanza): volevano aiuto da un tale Massimo. E sono finiti sulla pagina di un altro Massimo, Carandente. Poi i coniugi Barreca e la coppia si sono conosciuti di persona. La frequentazione è diventata assidua. Lo confermano i biglietti del treno trovati nella casa dei conviventi a Sferracavallo. Di sicuro si sono chiusi tutti in casa per pregare. Un mese di riti, culminati nell’ultima settimana in un’escalation di violenza che lascia sgomenti: sono state torturate e uccise tre persone. Per l’omicidio plurimo è stata arrestata anche la figlia diciassettenne dei Barreca. Padre e figlia avrebbero bruciato e sepolto il corpo di Antonella Salamone.


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