Amap-Aps, la fumata è bianca - Live Sicilia

Amap-Aps, la fumata è bianca

I sindaci hanno preso l'impegno ad acquisire le quote dell'azienda per garantire la continuità del servizio idrico dal primo marzo.

l'assemblea alla provincia
di
3 min di lettura

PALERMO – Una votazione a larga maggioranza che spiana la strada all’Amap verso la nomina a gestore unico d’ambito. Ecco l’esito della riunione tenutasi alla Provincia tra la Regione, l’azienda, il comune di Palermo e gli altri comuni ex Aps. Non tutti e 42 hanno partecipato, tanto che a prendersi l’impegno di portare nei propri consigli comunali la sottoscrizione delle quote di Amap sono stati solo in 26: Bagheria si è astenuta, qualcuno se n’è andato.

L’esito però non cambia visto che in virtù dello Sblocca-Italia tutti i comuni della Provincia, volenti o nolenti, dovranno rivolgersi al gestore unico che dovrebbe essere per l’appunto l’Amap, in cui adesso dovranno confluire subito i comuni che non vogliono vedersi restituite le reti. L’Amap ha ricevuto le rassicurazioni richieste (8 milioni e deroghe sugli impianti), mentre l’affidamento pluriennale non sarà di 30 anni ma è comunque garantito per legge. “L’Amministrazione comunale esprime grande soddisfazione per il fatto che, oggi, l’assemblea dei sindaci, riunita al palazzo della Provincia, alla presenza dell’assessore regionale Vania Contrafatto e del commissario della Provincia, abbia espresso, la volontà di presentare e sottoporre alla votazione, ognuno nel proprio Consiglio comunale d’appartenenza, la delibera di affidamento all’Amap del servizio idrico integrato – dice l’assessore del Comune di Palermo all’Innovazione, Cesare Lapiana – è un primo importante passo che giudichiamo molto positivamente e che va incontro a ciò che già è previsto dalla legge e cioè un gestore unico per il servizio idrico integrato”.

“È una vertenza complessa che speriamo si risolva positivamente – dice l’Assessore regionale all’Energia Vania Contrafatto – quello che ci preme è il servizio rivolto ai cittadini ed è per questo che abbiamo messo a disposizione delle risorse economiche. Il servizio idrico integrato comprende anche la depurazione e il servizio di fognatura, il che significa che non può essere utilmente o economicamente svolto da piccoli o grandi comuni in ordine sparso, che forse non considerano neanche tutte le conseguenze civili e penali cui vanno incontro. C’è una normativa nazionale sul tema che è chiara: i Comuni che non hanno partecipato all’incontro non pensino di aver risolto il problema”.

Adesso si procederà all’affitto del ramo d’azienda fino al 30 settembre, evitando la riconsegna delle reti ai comuni e i licenziamenti. Hanno dato disponibilità Balestrate, Blufi, Bolognetta, Bonpietro, Campofelice di Roccella, Camporeale, Casteldaccia, Cerda, Chiusa Sclafani, Ficarazzi, Godrano, Isola delle Femmine, Lascari, Marineo, Misilmeri, Montelepre, Montemaggiore Belsito, Partinico, Piana degli Albanesi, San Mauro Castelverde, Santa Cristina Gela, San Cipirello, San Giuseppe Jato, Santa Flavia, Sciara e Torretta.

“La vicenda Aps, che riguarda il futuro di 220 lavoratori e la gestione dell’acqua in 42 comuni del Palermitano, è a un punto cruciale – dichiara il vicesegretario regionale di Idv e consigliere comunale di Palermo Paolo Caracausi – guardiamo con favore l’affidamento del servizio a una azienda pubblica come l’Amap, perché va nella direzione che indichiamo sin da quando è iniziata questa vertenza. Ribadiamo che l’acqua, in quanto bene pubblico, non può e non deve essere gestito da privati. Che ognuno adesso faccia la sua parte, in particolare la Regione che da un lato deve mettere a disposizione le risorse necessarie affinché il sevizio sia efficiente e dall’altro non deve scaricare le responsabilità e i costi sui comuni, e in particolare sull’Amap e sul comune di Palermo”.

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI