PALERMO – Un direttore generale e 38 fra ingegneri, avvocati, informatici ed esperti in appalti e tributi. L’Amap, la società partecipata quasi totalmente dal comune di Palermo che gestisce il servizio idrico in buona parte dell’area metropolitana, ha dato il via alle assunzioni.
L’amministratore unico, Giovanni Sciortino, ha firmato le deliberazioni che rappresentano il primo passo delle procedure di selezione, in un momento di certo non facile per l’azienda sia nei rapporti con Palazzo delle Aquile che al suo interno.
La nota dei dirigenti
Il 4 settembre scorso, infatti, è stata protocollata una nota firmata genericamente da “i dirigenti di Amap”, indirizzata all’amministratore unico, al collegio sindacale, al comitato di indirizzo, all’Odv e al responsabile anticorruzione.
Una missiva che sottolinea la “situazione di grave criticità societaria” e chiede la “necessaria adozione di urgenti provvedimenti organizzativi”, pur evidenziando in premessa che l’iniziativa nasce dallo “spirito di servizio” dei dirigenti e dal loro “attaccamento alla società”.
“L’Amap sta attraversando uno dei momenti più delicati e critici della sua storia quasi centenaria – si legge nella riservata – il cui superamento richiede un urgente rafforzamento della coesione tra i diversi soggetti della governance societaria”.
L’azienda ad oggi gestisce una cinquantina di comuni, fra cui il capoluogo, e il numero potrebbe ulteriormente aumentare nel 2026; il tutto a fronte di una struttura pensata per la sola Palermo e che si trova invece a fronteggiare “un ambito territoriale ampio e non contiguo, quantitativamente raddoppiato per numero di utenze”.
I firmatari, rimasti senza nome e cognome, elencano poi una serie di richieste fra cui la nomina di un direttore generale, dei dirigenti mancanti per compensare “un pericoloso allentamento della catena di controllo gerarchico”, una riorganizzazione societaria e nuove assunzioni.
L’intervento del Comune
Una nota quantomeno singolare, nella forma e nei contenuti, che in molti, dentro e fuori l’Amap, hanno letto come critica nei confronti di Sciortino. L’assessore alle Partecipate, Brigida Alaimo, il giorno dopo ha chiesto ai suoi uffici “un’approfondita analisi” della questione, anche per le possibili ricadute sul comune di Palermo che detiene oltre il 99% delle azioni.
Gli uffici, guidato da Roberto Pulizzi, hanno così scritto il 17 settembre evidenziando “il mancato rispetto (da parte di Amap, ndr) di quasi tutte le misure” previste dal piano di riequilibrio approvato dalla Corte dei Conti. “Tale grave situazione pone l’amministrazione comunale in seria difficoltà nei confronti della Corte dei Conti sulla verifica semestrale”, aggiungono.
La risposta di Amap
Una girandola di note a cui si è aggiunta, il 24 settembre, quella del Ragioniere generale Bohuslav Basile, inviata ad assessori e dirigenti del Comune. Una missiva che ribadisce, secondo la visione degli uffici di via Roma, che il controllo sull’Amap spetta a Palazzo delle Aquile.
Il 23 settembre Sciortino ha risposto con una nota di sette pagine con cui sciorina positivi risultati di bilancio, sostenendo la tesi che l’Amap non può rappresentare un problema per il Comune e soprattutto che il controllo non spetta al capoluogo ma all’Assemblea idrica territoriale.
L’amministratore ha annunciato anche l’avvio delle selezioni che in effetti è avvenuto il giorno dopo facendo il paio col bando per il direttore generale. Ma non ha mancato di punzecchiare il Comune, sottolineando che alcuni dei documenti richiesti, relativi ai possibili contenziosi per mansioni superiori, sono già “visionabili sul sito istituzionale”.
La Ragioneria
Le rimostranze dell’azienda “sembrano ancora configurare una resistenza alla piena e rigorosa applicazione dei principi di controllo analogo” e la tesi di Amap “non esonera in alcun modo la partecipata dalla necessaria e costante attività di monitoraggio”.
Le misure del piano di riequilibrio, ha ricordato il Ragioniere, non sono “mere raccomandazioni” ma “un obbligo inderogabile”, visto che non rispettarle metterebbe a rischio i conti del Comune.
Le turbolenze politiche
Il carteggio, arrivato a molti tra dirigenti e consiglieri comunali, è suonato a parecchi come un campanello d’allarme e non manca chi vi intravede anche uno scontro tutto interno a Fratelli d’Italia, partito che ha indicato Sciortino.
Un malumore fra correnti meloniane che si intreccerebbe anche alla partita sui direttori generali delle partecipate, per i quali si attendono le procedure. Quello di Amap, di durate triennale, percepirà 130 mila euro l’anno.

