PALERMO – Fumata bianca in Amat. Oggi per tutta la giornata il presidente Michele Cimino ha incontrato i sindacati per trovare una soluzione al blocco degli stipendi: il braccio di ferro col comune di Palermo sul taglio del 10% alle fatture ha provocato un ritardo nell’erogazione delle retribuzioni, facendo schizzare la tensione fra i dipendenti alle stelle. Alla fine la società ha deciso di accettare di emettere una nuova fattura per gennaio-febbraio non da 4,6 milioni ma da 4,1, ossia con la decurtazione decisa in sede di bilancio dal consiglio comunale.
“Abbiamo determinato la necessità di venire incontro ai nostri lavoratori e contesteremo il taglio nelle sedi opportune – spiega però Cimino – Siamo convinti comunque delle nostre ragioni che faremo valere”. I sindacati sono pronti a dare battaglia e si parla di uno stato d’agitazione per i contenziosi tributari col Comune. Il risultato, però, è che al momento passa la linea dell’amministrazione comunale rimandando (non si sa di quanto) lo scontro.