PALERMO – La vendita dei rami d’azienda della vecchia Amia alla nuova Rap diventa pian piano realtà. In queste ore la curatela fallimentare della prima e i vertici della seconda sono riuniti di fronte a un notaio per definire gli ultimi dettagli di una vendita che dovrà comunque essere perfezionata entro mercoledì, grazie anche all’accordo con i sindacati la cui firma è slittata a domattina.
La legge impone, infatti, che le curatele fallimentari dell’Amia e dell’Amia Essemme firmino prima un accordo con i rappresentanti dei lavoratori per il passaggio definitivo dei dipendenti (a parità di contratto) e dare così il via libera alla cessione dei due rami d’azienda (Amia e Amia Essemme) e dei beni mobili. In sospeso rimangono le quote della tredicesima, della quattordicesima e altri istituti pregressi come ferie non godute, straordinari e premi di produttività che sono oggetto di un verbale a parte con i sindacati. Tredicesima e quattordicesima dovrebbero essere pagate grazie alla vendita (poco più di quattro milioni, tolti i centomila euro al mese pagati d’affitto), mentre il resto con gli introiti che man mano arriveranno dalla vendita dei beni che rimarranno in capo all’Amia.
“Abbiamo compiuto un passo necessario ai fini della cessione d’azienda – spiega Mario Serio, uno dei curatori fallimentari – non avremmo potuto farlo se prima non avessimo raggiunto con i sindacati questo accordo che prevede il transito dall’Amia alla Rap. Al tempo stesso, Rap e i sindacati il 27 dicembre hanno raggiunto l’accordo sul futuro assetto aziendale a cessione avvenuta. Oggi c’è un accordo trilaterale tra curatele fallimentari, sindacati e Rap che ha sancito che il contratto di cessione contempla l’obbligo per la Rap di assumere per intero il personale e applicare i vigenti contratti. Stasera saremo dal notaio per la stipulazione della cessione, limeremo gli ultimi dettagli. Ai lavoratori abbiamo chiarito che, non appena avremo la liquidità necessaria, pagheremo quanto dovuto durante l’esercizio provvisorio, ovvero dal 22 aprile al 22 luglio, mentre i crediti dal primo gennaio al 22 aprile saranno affrontati con la massima celerità, tenuto conto del rango privilegiato che spetta ai lavoratori”.
La norma considera infatti i lavoratori come creditori privilegiati, che hanno ovvero priorità rispetto per esempio alle imprese che ancora aspettano di essere pagate. “I dipendenti devono insinuarsi nel passivo, un po’ come fatto nel 2010 quando si insediò l’amministrazione straordinaria – dice Massimiliano Giaconia di Alba – adesso la curatela dovrà fare i conti e quantificare la posizione di ogni singolo lavoratore. Fatta la cessione ridiscuteremo anche del piano industriale. Poi andrà fatto un passaggio in consiglio comunale per il contratto di servizio, lì nasce veramente la Rap”.
“Se ci sarà la firma sarà un altro tassello importante – dice Dionisio Giordano della Cisl – poi andrà definito il contratto di servizio tra la Rap e il Comune. Rispetto a quanto concordato lo scorso 27 dicembre, vogliamo far notare però che non è ancora operativo ad oggi l’impegno economico dell’amministrazione comunale, visto che le maggiori risorse erano legate alla cessione. Per ora ci sono soltanto i sacrifici dei lavoratori. Vigileremo sul mantenimento degli impegni, ovvero il passaggio di 175 lavoratori ad Amap. Inoltre domani dovrà essere resa in maniera più dettagliata l’impegno delle curatele fallimentari relativamente alle modalità e alla tempistica con le quali i lavoratori entreranno in possesso dei loro crediti. Tale accordo è altresì importante per la firma dell’accordo sulla cessione che ci auguriamo di mettere domattina”.