Amianto e rifiuti pericolosi | Blitz a Falsomiele: tre arresti - Live Sicilia

Amianto e rifiuti pericolosi | Blitz a Falsomiele: tre arresti

di RICCARDO LO VERSO In mezzo ai palazzoni del rione palermitano c'era chi accatastava metri cubi di amianto, sfrabbricidi, materiale di risulta e altre sostanze tossiche in barba a tutte le norme a tutela dell'ambiente. Il tutto è stato scoperto dai carabinieri. Due indagati sono in carcere, un terzo ai domiciliari. A una donna è stato imposto il divieto di dimora.

PALERMO – Una mega discarica abusiva. In mezzo ai palazzoni del rione Falsomiele c’era chi accatastava metri cubi di amianto, mercurio, sfrabbricidi, materiale di risulta e altre sostanze tossiche in barba a tutte le norme a tutela dell’ambiente.

Scattano quattro provvedimenti cautelari nei confronti di Salvatore Ribaudo, 53 anni, e il figlio Claudio, 25 anni, sottoposti a custodia cautelare in carcere; Francesco Ginex, 46 anni, agli arresti domiciliari; Veronica Ribaudo, 29 anni, sottoposta alla misura cautelare del divieto di dimora.

I carabinieri del Comando provinciale e della compagnia di piazza Verdi per mesi hanno monitorato l’attività di conferimento abusivo del materiale. Ma ci sono volute delle perizie, con alcune rilievi dall’alto, per capire quanto enorme fosse la montagna di detriti accumulati. Un video ha addirittura immortalato le fasi di seppellimento di un cavallo morto. Sotto sequestro è finita l’impresa individuale intestata a Salvatore Ribaudo. Vale un milione di euro, compresi sedici mezzi per il movimento terra.

Lo smaltimento dei rifiuti speciali e pericolosi come l’amianto – altamente cancerogeno – prevede una procedura rigida. Non rispettarla vuol dire attentare alla salute dei cittadini. Ma significa pure risparmiare, per chi i rifiuti deve smaltirli, centinaia o addirittura migliaia di euro. E così è nato un fiorente mercato parallelo. Si abbattono i costi, ma in spregio alle più elementari norme di sicurezza.

La Procura della Repubblica, le indagini sono cordinate dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dai sostituti Calogero Ferrara e Caterina Malagoli, sta cercando di capire se i rifiuti speciali abbiano finiti per inquinare la falda acquifera che scorre nel sottosuolo.

Le indagini sono partite dalla segnalazione anonima di un residente della zona, insospettito dal viavai continuo di mezzi pesanti che scaricavano in un’area rurale, coltivata ad agrumi, a trecento metri dai palazzi di Falsomiele. L’area era nella disponibilità dell’impresa di Ribaudo, regolarmente registrata quale ditta di movimento terra e demolizione e dal 2001 anche per il trasporto di rifiuti non pericolosi. Dall’analisi dei cosiddetti Modelli unici di dichiarazione ambientale è emerso, però, che l’impresa aveva svolto servizi di trasporto rifiuti solo nel 2009. Ed invece negli anni successivi proprio lo smaltimento era diventata la principale attività nel terreno di Falsomiele.

Secondo l’accusa, sarebbe stato compito di Veronica Ribaudo, figlia del titolare, preparare la falsa documentazione in cui il materiale pericoloso veniva catalogato come sabbia. La voce delle tariffe scontate – 250 euro a trasporto, meno di un quarto di quanto serve per rispettare le regole e tutelare l’ambiente – si era sparsa tra imprenditori e privati. Alcuni era consapevoli del trucco, ma la stragrande maggioranza dei clienti era ignara di quanto accadesse. Ribaudo assieme all’altro filgio Michele e all’impiegato Ginex avevano un gran bel da fare per soddisfare tutte le richieste. Basti pensare che a Falsomiele sono stati accatastati oltre seimila metri cubi di rifiuti in un un terreno vulnerabile e vicino ai pozzi da cui si attinge l’acqua per irrigare le colture della zona.

“Esprimo il mio apprezzamento per l’operazione condotta dai carabinieri che ha portato all’individuazione di una discarica abusiva nel quartiere di Falsomiele – ha commentato il sindaco di palermo leoluca Orlando -. Questa è la conferma di vere e proprie organizzazioni criminali che massacrano il territorio e attentano alla salute e vivibilità, come in passato da me denunciato anche in sede giudiziaria e come riscontrato in numerose operazioni di Forze dell’ordine e Polizia Municipale”.


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