PALERMO – Clima teso di fronte la sede del dipartimento regionale Lavoro, in via Imperatore Federico a Palermo dove, questa mattina, è esplosa la protesta. Circa un centinaio di disoccupati, appartenenti al settore metalmeccanico, hanno presidiato la sede degli uffici regionali, chiedendo a gran voce di essere inseriti nel piano percettori per gli ammortizzatori sociali in deroga. I dipendenti, nel corso della mattinata, hanno ottenuto un incontro con l’assessore regionale alle Politiche Sociali, Famiglia e Lavoro, Ester Bonafede. Nessuna garanzia, però, è stata data sul loro futuro. L’assessore Bonafede, infatti, ha rimandato al prossimo martedì l’incontro con i sindacati di categoria.
I lavoratori hanno lamentato il pesante disagio vissuto in questi mesi a causa della mancanza di un sussidio adeguato e hanno chiesto alle istituzioni di risolvere la questione del finanziamento degli ammortizzatori per il 2013, una questione che riguarda circa mille e settecento lavoratori. “Non abbiamo più nulla, hanno troncato i viveri e adesso non siamo più in grado di provvedere al mantenimento delle nostre famiglie – ha spiegato Marcello Bevilacqua, ex dipendente Automega .
I lavoratori, inoltre, hanno inveito contro il ministro Fornero rea, a detta loro, di aver apportato modifiche “ingiuste” nel sistema dei contributi di disoccupazione. “Facciamo parte di diverse aziende che, dopo aver percepito diversi anni di mobilità ordinaria, dovevano ottenere almeno quarantotto mesi di mobilità in deroga, come ammortizzatori sociali – ha continuato Bevilacqua – La Fornero ha però deciso di escludere noi dalla percezioni di sussidi per darli ai dipendenti appena entrati nel piano di indennità e questa è una cosa assurda”.
Gli operai, infine, hanno espresso la volontà di essere reinseriti nel mondo del lavoro, senza alcuna preferenza di settore: “Noi chiediamo solo una boccata d’ossigeno per le nostre famiglie. Vogliamo essere aiutati e non lasciati a marcire a casa – ha lamentato un altro lavoratore metalmeccanico – Non vogliamo i soldi rimanendo seduti sul divano di casa, siamo disposti anche a raccogliere immondizia per strada pur di lavorare. Non possiamo pagare gli affitti di casa, la luce, le bollete e, tra qualche giorno, non saremo in grado neppure di portare il pane a casa”.
“La segreteria di Asia – si legge in una nota – conferma ancora una volta il proprio disappunto rispetto al contenuto dell’accordo quadro sottoscritto in data 12/02 sugli ammortizzatori sociali in deroga, sottoscritto dalle confederazioni sindacali CGIL, CISL e UIL. E’ palese lo stato di confusione che vivono CGIL, CISL e UIL, che da un lato sottoscrivono un accordo che esclude una larga platea di lavoratori dagli ammortizzatori in deroga, dall’altro le loro federazioni di settore “accompagnano” i lavoratori a protestare per l’esclusione. Leggere dalle testate giornalistiche e ascoltare dai tg regionali, le dichiarazioni dei segretari di categoria dei metalmeccanici, lavoratori ingiustamente esclusi come tanti, che adesso chiedono una revisione dell’accordo quadro e che, basano la loro rivendicazione sulla possibilità che venga concessa a Gesip una deroga alla deroga ministeriale, sembra come se stessero per cavalcare magari l’ennesima rivendicazione di parte, facendo leva su una vertenza che già è complicata di suo. Adesso ci aspettiamo una protesta davanti le segreterie di CGIL, CISL e UIL regionali attraverso una manifestazione indetta dalle loro stesse federazioni di settore escluse dall’accordo quadro. Ancora una volta disparità di trattamento tra lavoratori di serie A e Serie B, e la mano destra che non sa quello che fa la sinistra. Ormai non ci sorprendiamo piu’ di niente”.