PALERMO – Assolto e subito scarcerato. Non partecipò al tentato omicidio del consuocero. Cade l’accusa per un un imputato, R.G. sono le sue iniziali, davanti al giudice per l’udienza preliminare di Termini Imerese, Stefania Gallì. Ha rischiato una condanna a undici anni di carcere.
Resta pendente davanti al Tribunale per i minorenni la posizione del figlio D.G.. fu lui, l’estate scorsa, appena diciassettenne, a sferrare una raffica di coltellate contro il padre della sua ex ragazza al culmine di una lite in via Stenditore, a pochi passi dal mercato del pesce di Porticello. Lo colpì al collo e al torace. Solo la reazione della vittima e l’intervento di altre persone evitò il peggio. Il resto lo fecero i medici.
Tutto era partito dalla chiacchierata nel tentativo di riallacciare una relazione alla cui fine il minorenne non si rassegnava. Secondo l’accusa, il padre del ragazzo aveva partecipato al tentato omicidio. I legali della difesa, gli avvocati Michele Palazzolo e Antonella Arcoleo, hanno però sostenuto, testimonianze e immagini alla mano, che l’imputato aveva partecipato soltanto alla rissa poi degenerata. Da qui l’assoluzione per non avere commesso il fatto.