Amt e l'ombra del fallimento |Failla: "Conti disastrosi" - Live Sicilia

Amt e l’ombra del fallimento |Failla: “Conti disastrosi”

Intanto Drago si è dimesso dal Cda per "motivi personali" e gli autonomi hanno indetto un nuovo sciopero per il 5 maggio.

il presidente della commissione
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CATANIA – L’ultimo bilancio ricevuto dalla Commissione è datato 2015 e presenterebbe uno stato patrimoniale buono ma un conto economico “disastroso”.E’ quanto afferma il presidente della commissione consiliare partecipate, Michele Failla, dopo l’incontro di stamani con alcuni rappresentanti sindacali, primo di una serie di approfondimenti che il presidente della Commissione alle Partecipate. “Li abbiamo convocati per capire quale sia la situazione – continua Failla. Abbiamo dovuto attendere che fosse nominato il cda e abbiamo iniziato ad approfondire un argomento che riguarda tutta la città”.

Occorre chiarezza, dunque, per Failla, anche perché della crisi economica di Amt si parla ormai da tempo, così come di un possibile fallimento dell’ex partecipata del Comune, oggi spa, ipotesi respinta dai vertici societari ma ancora in piedi. E per la quale, si vocifera, si sarebbe dimesso anche il nuovo componente del Cda, Domenico Drago, lasciando il consiglio “zoppo”. In realtà, il componente del cda ha lasciato per ragioni personali e di salute.

“La situazione è molto complicata – continua Failla –  e sembra davvero difficile da risolvere. I lavoratori si sono detti molto preoccupati per la mancanza di risposte da parte della politica – aggiunge – e vorrebbero conoscere il futuro dell’azienda”. Che sembra arrancare, in questo momento, senza un piano industriale e senza un piano di risanamento dal debito.

“Dal dibattito – sottolinea Failla – è emersa la possibilità che l’azienda possa fallire, però siamo ancora nella sfera delle supposizioni. Noi, come Commissione, non abbiamo avuto segnali in questo senso, ma è chiaro che nelle prossime sedute, quando convocherò i vertici societari e l’amministrazione comunale, chiederemo certezze in questo senso.  Abbiamo il dovere di comprendere la situazione – prosegue – e dobbiamo dare delle risposte sul paventato fallimento o sull’ipotesi sul piatto di una possibile cessione del 49% del ramo di azienda. Ipotesi sulle quali occorre discutere – conclude: non si possono nascondere le informazioni alla città e bisogna agire in tempo”.

Di fronte alla situazione ancora poco chiara, le sigle sindacali autonome, Fast Confsal e Faisa Cisal hanno indetto un nuovo sciopero: il trasporto pubblico si fermerà il prossimo 5 maggio, dalle 10 alle 18, e si terrà un corteo che, dalla sede dell’azienda, in via Sant’Euplio, arriverà in Prefettura.

Ma il presidente Lungaro, respinge ogni ipotesi di default. “Parlare di fallimento purtroppo crea gravi danni di immagine che condizionano i rapporti con i nostri fornitori – afferma. Ripetiamo, AMT soffre di liquidità da attribuire ai mancati pagamenti da parte del Comune ( circa euro/Mil. 30), della Regione (circa euro/Mil. 17) e dello Stato sui contributi relativi al costo lavoro (euro/Mil. 14). AMT economicamente è un’Azienda sana, che regge alle difficoltà del mercato, che chiuderà il bilancio 2016 in possibile pareggio e il budget 2017 con un risultato operativo di oltre euro/Mil. 4. Invito tutti a non parlare di fallimento, rischiamo di uccidere un’Azienda viva”. 

 


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