“L’abolizione delle province non comporta affatto che si cancellino anche i comuni-polvere. Anzi presuppone che vengano salvati mettendoli in rete. Non si può fare calare il decreto-mannaia sui piccoli comuni perché la loro abolizione non porta quasi ad una vera riduzione di spese. La Sicilia è terra di centri e anche di isole minori che quali sono un pezzo forte della sua identità e garantiscono nella qualità le stesse funzioni di pubblico interesse di quelli medi e grandi”. Lo dice Carmelo Briguglio, vicecapogruppo di Fli a Montecitorio e coordinatore regionale del partito in Sicilia.
“Ferma restando la necessità di cambiare la manovra in Parlamento – aggiunge – il governo regionale esamini la possibilità di ricorrere alla sua autonomia indicando la via alternativa di unioni e consorzi obbligatori, con servizi essenziali unitari non solo per enti locali piccolissimi ma per tutti quelli oltre una certa soglia demografica medio-piccola”.
Per Briguglio “si risparmierebbe veramente, con un taglio reale delle spese, senza cancellare prestazioni indispensabili nei nostri paesi e nelle zone interne che magari finirebbero per essere emarginate dal flusso dei servizi pubblici”. “Il governo Lombardo e l’Ars – conclude – affrontino la questione, Fli e i suoi deputati regionali faranno la propria parte, d’intesa con le forze del Terzo Polo”.