L'impugnativa al taglio dei vitalizi | Ecco le ragioni di Palazzo Chigi - Live Sicilia

L’impugnativa al taglio dei vitalizi | Ecco le ragioni di Palazzo Chigi

Nel mirino del governo nazionale la durata limitata della sforbiciata agli assegni degli ex deputati

 

PALERMO – Alla fine, il ricorso è arrivato. Il Consiglio dei ministri ha impugnato il taglio dei vitalizi deciso dall’Ars a fine novembre. La legge siciliana, secondo Roma, non è costituzionale perché prevede un taglio dei vitalizi da applicare soltanto per un periodo di tempo limitato. Secondo l’impugnativa, inoltre, la legge varata dall’Ars non rispetta quella nazionale perché sarebbe non segue i patti siglati fra lo Stato e le regioni attraverso cui è stato fissato l’ammontare del taglio. E così la vicenda passa sul tavolo della Corte costituzionale.

Numerose le osservazioni che Palazzo Chigi ha rivolto nei confronti del testo legislativo varato a Sala d’Ercole. Fra queste anche il fatto che Regione non ha inviato la “documentazione attestante l’adempimento, cui la legge statale ricollega una specifica sanzione”. E così, alla Sicilia, la mancata approvazione in tempo della legge potrebbe costare comunque circa 70 milioni di euro.

Il cuore della questione sarebbe però il taglio che l’Ars ha deciso. Secondo quanto si legge nell’impugnativa a non essere accettata sarebbe la riduzione progressiva in scaglioni. Il taglio finale sarebbe stato così sotto i 37mila euro del 9 per cento, sotto i 62mila euro del 14 per cento e sopra questa soglia del 19 per cento. Proprio questa circostanza sarebbe però ritenuta incostituzionale, con questa sforbiciata infatti l’Ars non si sarebbe adeguata al taglio proporzionale operato nelle altre regioni.

Due sarebbero le ragioni per cui la norma non rispetta la legge statale. Anzitutto perché il taglio dei vitalizi sarebbe una misura di coordinamento della finanza pubblica in cui lo Stato ha competenza esclusiva. Così, l’Ars, non rispettando la decisione assunta nella Conferenza Stato-Regioni del 4 aprile, non avrebbe seguito i criteri fissati dalla legge nazionale che proprio a questo strumento faceva riferimento. L’esito è stato così quello di aver violato anche il principio di leale collaborazione, uno dei principi che regola il rapporto fra le Regione e lo Stato.

Infine c’è la questione del tempo limitato del taglio. “Infatti – si legge nell’impugnativa -, la previsione che la disciplina contenuta nella legge regionale sia limitata nella sua applicazione ad un periodo di tempo determinato (cinque anni) e non costituisca, pertanto, una norma a regime muta la natura dell’intervento previsto dalla normativa statale in una misura temporalmente contingente”.

Adesso la palla passa a Palazzo d’Orleans. Al governo Musumeci spetta la decisione di perorare la causa davanti alla Consulta o proporre all’Ars una modifica della legge. Il tema dei vitalizi sembra essere destinato a fare discutere ancora.

 


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