Domenica pomeriggio al Dall’Ara, a fare il tifo per i colori rossoblù, ci sarà anche Andrea Mingardi. Classe 1940, il cantautore bolognese non ha mai nascosto la sua grande passione per il calcio che lo ha portato ad essere tra i fondatori della Nazionale italiana cantanti e, dal 2006, a rivestire il ruolo di vicepresidente della stessa squadra. Al telefono Mingardi ha il tono pacato e, se non fosse per quella cadenza tipicamente emiliana, le sue parole potrebbero sembrare quelle di un tifoso rosanero all’uscita dal Barbera: “Seguo con sincero interesse il Palermo – confessa – e ammetto che quelle tre vittorie che hanno preceduto la sconfitta di San Siro mi hanno anche esaltato”.
Anzitutto, vedrà Bologna-Palermo “con un amico vicino”, come recita il verso di una sua canzone portata a Sanremo alcuni anni fa?
“Certamente, se non sarò al Dall’Ara con altri ventimila amici, la vedrò da casa con qualche amico in meno, ma con lo stesso entusiasmo. E poi vista la difficoltà della partita, una eventuale sconfitta condivisa con un qualcuno farebbe meno male”.
Ma che partita sarà, secondo lei, Bologna-Palermo?
“Sulla carta è un match senza storia. Bisogna prendere atto che il mio Bologna sta attraversando un periodo di crisi profonda ed è molto difficile che possa essere archiviato entro domenica”.
A cosa dovranno fare maggiormente attenzione i ragazzi di Colomba?
“In un campionato in cui le indivdualità hanno deciso spesso le partite, osservando i rosanero penso che siano gli unici in grado di far male basandosi sulla coralità del gruppo. Una consapevolezza del proprio essere gruppo, che ho colto soprattutto nel secondo tempo di Inter-Palermo”.
Reduce dalla sconfitta contro la Roma, il Bologna ha raccolto probabilmente meno punti di quanti ne meritasse. Come spiega questa crisi di risultati?
“In questo momento Di Vaio è lontano dalla condizione cui ci ha abituato in passato e che se ritrovata può renderlo un giocatore di livello superiore. Per il resto Adailton ha ritrovato solo ultimamente la confidenza con il gol e speriamo davvero la mantenga. Un altro elemento che potrebbe risollevare le sorti della squadra è Appiah, ma tutto dipende dal tempo che impiegherà per recuperare la forma giusta”.
Sebbene lottino per obiettivi sostanzialmente differenti, domenica Bologna e Palermo scederanno in campo con la determinazione di fare risultato. In cosa saranno l’una più forte dell’altra?
“A mio giudizio i problemi più seri il Bologna li ha sulle fasce. Fino ad oggi hanno rappresentato il vero punto debole della squadra. Se domenica gli esterni del Palermo saranno in condizione ottimale penso che avranno vita facile. Il Palermo, che secondo me meriterebbe a pieno titolo un buon piazzamento in Europa, deve solo preoccuparsi di scendere in campo con lo spirito giusto che non lo porti a fare errori di valutazione nei confronti dell’avversario”.
Qual è il suo pronostico secco per la sfida del Dall’Ara?
“Non mi sento di fare un pronostico secco dico solo che se il Bologna dovesse riuscire a strappare un punto, sfruttando soprattutto il fattore campo, per noi sarà certamente un esito positivo”.