Andrea Orlando: "Mafia più debole" | Pignatone: "Non si può sbagliare" - Live Sicilia

Andrea Orlando: “Mafia più debole” | Pignatone: “Non si può sbagliare”

Tante le opinioni autorevoli alla commemorazione della strage di via D'Amelio, organizzata dall'Anm nell'Aula magna della Corte d'Appello di Palermo. Il ministro della Giustizia avverte: "Camorra e 'ndrangheta più forti".

La cerimonia
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“Nel primo semestre di quest’anno è aumentato esponenzialmente il numero di operazioni e arresti nella criminalità organizzata. Oggi voglio tracciare un bilancio, partendo dal 1992. E il bilancio è assolutamente positivo. La lotta al crimine organizzato e ha consentito di cogliere grandi successi”. Lo ha detto il capo della polizia, Alessandro Pansa, alla commemorazione di Paolo Borsellino al palazzo di giustizia di Palermo. “Non vi è dubbio – ha proseguito – che sul piano militare le associazioni si siano ridimensionate. È necessario però sconfiggere anche le infiltrazioni in campo economico, affaristico e finanziario. La complessità della criminalità ha dato impulso a nuove strategie e molti sequestri. Il dato calante dei sequestri e confische degli ultimi tempi può anche essere il sintomo di un cambio delle strategie mafiose per limitare i rischi di perdere denaro e beni. I tentativi di infiltrazione non hanno riguardato solo appalti pubblici ma anche forniture private”. “Dobbiamo quindi – ha concluso – affinare sempre di più le nostre tecniche nonostante le poche risorse a disposizione”.

Alle parole di Pansa fanno eco quelle del ministro della Giustizia, Andrea Orlando. “Lo Stato può farcela, la mafia può essere sconfitta. La mafia si è sicuramente indebolita, ma altre organizzazioni criminali come la camorra e la ‘ndrangheta si sono rafforzate soprattutto al nord e oltre i confini nazionali. E’ fondamentale quindi fronteggiare le mafie nelle terre di origine – ha aggiunto – ma anche rafforzare la cooperazione internazionale contro le organizzazioni criminali. La Procura europea è la nuova frontiera per fare il salto di qualità nella lotta alle mafie e alle organizzazioni criminali”.

La scuola “ha un ruolo chiave nella diffusione della cultura della legalità, della responsabilità e della giustizia tra i giovani. È tra i banchi che si formano le coscienze e i cittadini di domani. La trasmissione della memoria di figure esemplari come quella di Borsellino è un dovere e un impegno che va in questa direzione”. Lo dichiara il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, in occasione della cerimonia per l’anniversario dell’assassinio del giudice. Domani mattina saranno oltre 200 gli studenti palermitani che coloreranno con una grande tela via d’Amelio per ricordare la strage in cui furono uccisi Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. “Per i cittadini di domani – coloriamo via d’Amelio”, è l’iniziativa promossa dal Ministero dell’Istruzione, insieme al Centro Studi Paolo Borsellino e al Laboratorio Zen Insieme. La presenza degli studenti in Via d’Amelio rientra fra le azioni messe in campo dal Miur per educare le giovani generazioni alla lotta contro tutte le mafie. I ragazzi che domani saranno in via d’Amelio prenderanno parte a iniziative ludico-didattiche e potranno incontrare Rita Borsellino, sorella di Paolo, e Maria Tomarchio, Presidente del Centro Studi Paolo Borsellino. La mattinata sarà accompagnata dalle esibizioni dell’Orchestra scolastica provinciale DI.Sco Brass Ensamble, diretta da Giuseppe Privitera, dall’Orchestra Giovanile di Brancaccio, diretta da Daniele Malinverno e dal Coro Giovanile di Brancaccio, diretto da Pia Tramontana.

“È stato fondamentale per Falcone e Borsellino mettere sempre in discussione le loro certezze. Buscetta aveva dato loro i codici per leggere la mafia, ma questo ha rimesso in ballo certezze pregresse. La loro prudenza è stata un’altra grande virtù ed è una delle caratteristiche fondamentali del buon magistrato”. Lo ha detto il procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, alla tavola rotonda al palazzo di giustizia di Palermo per commemorare Paolo Borsellino. “Dobbiamo essere consapevoli – ha concluso – che possiamo sbagliare e con i nostri errori possiamo causare danni ai cittadini. Per questo è necessaria una sempre maggiore attenzione”.

“Questo 19 luglio si avvia ad essere un passaggio storico nel cammino di liberazione dalla mafia e dall’antimafia di comodo. Voglio dare un grande abbraccio a Manfredi, Lucia e Fiammetta Borsellino, e voglio ringraziali per il dono del loro dolore, del loro impegno e per la loro passione civile per questa nostra martoriata terra”. È quanto ha affermato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, commentando il discorso di Manfredi Borsellino, durante la cerimonia di commemorazione della strage di via D’Amelio, organizzata dall’Anm, nell’Aula magna della Corte d’Appello di Palermo.

 


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