CATANIA – Si dovrà aspettare il prossimo 17 luglio per conoscere la sentenza del processo per il mega appalto per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti al Comune di Catania. Il Gup Loredana Pezzino ha rinviato la decisione in quanto “ha riscontrato delle incongruenze su un atto prodotto dalle difese ed ha chiesto una copia autentica da depositare entro il 30 giugno”. Questo ha fatto slittare la chiusura del rito ordinario che vede alla sbarra Domenico Proto, legale rappresentante della società di smaltimento rifiuti Oikos, Valerio Ferlito, ex direttore del servizio ecologia nel comune etneo e Giovanna Muscaglione, capo dell’avvocatura comunale. Per loro il pm Angelo Busacca ha chiesto la condanna per abuso d’ufficio continuato in concorso a 1 anno e 8 mesi. Non è stata trattata in questo dibattimento la posizione di Anna Maria Li Destri, ex responsabile del servizio ecologia, che ha optato per il rito ordinario.
L’INCHIESTA – L’appalto da 160 mila euro finito nel mirino di Procura e Fiamme Gialle venne vinto da un’associazione temporanea d’imprese composta da due società: la Oikos, società che gestisce la discarica di Motta Sant’Anastasia, e la I.P.I. Secondo gli inquirenti le due imprese non avrebbero avuto i requisiti richiesti per partecipare alla gara in virtù del mancato rispetto della legge n°68 del 1999 che tutela i diritti dei lavoratori disabili.
L’ACCUSA. Durante la requisitoria del 10 marzo il Sostituto Procuratore Busacca pose all’attenzione del Gup, tutta una serie di date a partire dal 16 aprile 2009, giorno in cui venne chiuso il bando di gara. Per l’accusa di fondamentale importanza sarebbero i sei pareri d’inottemperanza all’assunzione dei disabili che l’ufficio provinciale rese a più riprese nei confronti della Oikos, un esito negativo che non avrebbe consentito, per gli inquirenti, nemmeno la partecipazione alla gara per lo smaltimento dei rifiuti a Catania. L’aggiudicazione finale avvenne su un parere dell’avvocatura comunale, che per l’accusa, avrebbe sovrastato gli organi esterni competenti in materia.
LA DIFESA. “La Oikos s.p.a. si è trovata coinvolta – hanno dichiarato a LiveSiciliaCatania dopo la requisitoria i difensori di Proto, gli avvocati Guido e Sergio Ziccone – in una particolare questione burocratica che ha provocato un ritardo nell’aggiudicazione della gara. La questione sull’ottemperanza della Oikos alla legge n. 68/99 sulla tutela dei lavoratori disabili è stata infatti oggetto di notevoli approfondimenti giuridici e di pronunce di organismi amministrativi. In particolare il TAR Catania, – hanno precisato – con sentenza passata in giudicato, nel rigettare il ricorso della Dusty intentato a seguito dell’esclusione della stessa dalla gara, ha ritenuto infondati i rilievi mossi sull’inottemperanza della Oikos alla suddetta legge. Peraltro la commissione ha ritenuto di aggiudicare la gara al R.T.I. Ipi/Oikos richiamando la giurisprudenza amministrativa già utilizzata nella gara precedente allorché la Dusty risultò aggiudicataria nonostante non fosse ottemperante alla legge n. 68/99 al momento della presentazione della domanda e avesse successivamente “sanato” la propria posizione attraverso il pagamento della sanzione irrogata dall’Ispettorato del lavoro, organo deputato ai controlli sulla normativa in oggetto. Nel caso della Oikos l’Ispettorato del lavoro ha, al contrario, ritenuto che la Oikos fosse assolutamente ottemperante alla L. 68/99 al momento della partecipazione alla gara. Peraltro il ritardo nell’aggiudicazione della gara ha consentito alla Dusty di proseguire nel servizio per un periodo considerevole rispetto alla scadenza naturale dell’appalto”.
