"Aricò? Ripiego per Lombardo e Fli| Cracolici tra i brogli, Costa sia umile" - Live Sicilia

“Aricò? Ripiego per Lombardo e Fli| Cracolici tra i brogli, Costa sia umile”

L'attacco di Innocenzo Leontini (Pdl)
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“Lombardo e Briguglio? Si sono autoisolati, autoesclusi”. “Aricò? È stato violentato dai suoi stessi amici”. “Costa? Ora faccia un bagno di umiltà”. Il giorno dopo la scelta del candidato sindaco di Palermo, il Pdl “esce” allo scoperto col proprio capogruppo all’Ars Innocenzo Leontini, che sceglie la via dell’attacco frontale ad avversari, ex amici e persino nuovi “compagni”.

“Venti giorni fa – dice Leontini – inizia lo spettacolo: Udc e Fli, con Casini e Fini battezzano Massimo Costa ‘candidato a sindaco di Palermo’. Lo fa anche Lombardo, con corredo di insulti contro il Pdl. Nel turpiloquio anti Pdl, Briguglio e Granata, per non essere secondi a Lombardo, si lasciano andare a performance da Olimpiadi: ‘Il Pdl è isolato, non lo vuole nessuno. Costa è il candidato del Terzo Polo. Da Palermo, comincia la fine del Pdl nazionale’, e così via, brigugliando e sparando granate… Al sostegno di Costa aderisce anche Grande Sud di Micciché”.

Un momento, quello, nel quale “il Pdl era dato per spacciato da solo e in un angolo. Essi – ricorda il capogruppo all’Ars – ritenevano di essere i Più!”. “Essi”, per intenderci, sono Raffaele Lombardo, Carmelo Briguglio e Fabio Granata: “Questo magnifico trio della politica siciliana – continua Leontini – è rimasto vittima proprio delle preclusioni e dei divieti che aveva posto a Costa. È bastato che quest’ultimo accennasse al proposito di allargare la coalizione, senza escludere il Pdl, disponibili Udc e Grande Sud, perché Mpa e Fli franassero da soli, autoisolandosi, autoescludendosi, schiacciati dagli stessi tralicci sui quali avevano apposto i loro divieti”.

Così, eccoci alle notizie più recenti: “Alla fine, – scrive Leontini – Costa è il candidato di Udc, di Grande Sud, di Pdl e di altri movimenti civici. Briguglio e Granata da una parte e Lombardo dall’altra – continua – sono stati costretti, fuori dalla coalizione che avevano bellicosamente montato, a ripiegare sulla violenza carnale ai danni di Aricò, acciuffato a casa propria dai non stimati e non più cercati militanti dell’odio. Morale della favola: Pdl batte ciurma dieci a zero”.

Ma il capogruppo degli azzurri all’Ars ne ha per tutti. Così, se Lombardo viene paragonato al “re Travicello” (una specie di sovrano senza alcun potere, una testa di legno), una frecciata arriva anche al “collega” del Pd Antonello Cracolici: “A Cracolici, – dice Leontini – Costa non è piaciuto. Non avevamo dubbi. Ferrandelli vince sulla Borsellino con i voti di Lombardo e persino tra le accuse di brogli. E meno male che era una …amichevole, fuori dal campionato! Figuratevi – prosegue – dove ci porteranno questi protagonisti dell’imbroglio quando saremo in campionato”.

E non manca anche una “tirata d’orecchi” al “proprio” candidato, Massimo Costa: “Una raccomandazione – dice Leontini rivolgendosi all’ex presidente del Coni – una pillola a colazione e una a cena di succo di umiltà. Il primo problema – conclude – lo ha superato, ma non grazie alla sua qualità di problem solver, fuori dalla politica, bensì grazie proprio alla politica”.


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