Armao attacca Musumeci: | "Un listino di 'saltafossi'" - Live Sicilia

Armao attacca Musumeci: | “Un listino di ‘saltafossi'”

"Ora l'affiancamento assume un'altra veste". Miccichè: "Senso di responsabilità".

La conferenza stampa
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PALERMO – Gaetano Armao chiede un ripensamento e lancia qualche bordata al candidato del centrodestra, dopo la notizia della sua esclusione dal listino: “Alla Sicilia serve un supplemento di rigore – dice l’avvocato e leader dei Siciliani Indignati in una conferenza stampa – Il modello di ticket che era stato raggiunto postulava la proposta di un tandem, e questo modello era stato raggiunto e proposto agli elettori. Il presidente Musumeci ha ritenuto di non rispettarlo, in coscienza sua”.

“È cambiato un modello – ribadisce Armao -. In questo listino troviamo ‘saltafossi’ che hanno collaborato con Crocetta per cinque anni e poi pochi giorni prima delle elezioni cambiano idea. Questi sono i comportamenti che allontanano le persone dalla politica. Chi ha militato in liste di sinistra, o ha sostenuto questo governo, non può mettersi in prima linea, nella lista del candidato presidente”.

“Il movimento Siciliani Indignati è in prima linea in quattro province, ed è supportato da persone che vogliono davvero cambiare. Chiedermi di candidarmi a Palermo, oggi, è un sacrificio, perché, da candidato vicepresidente, era fisiologico entrare nella lista del presidente. Dunque è necessario un nuovo slancio per la coalizione. Da oggi – prosegue ancora Armao – quel modello di ticket cambia: io resto candidato vicepresidente e assessore all’Economia. Ma deve prevalere il senso di responsabilità, come ha prevalso quando fu decisa la candidatura alla presidenza. Da oggi l’affiancamento assume un’altra veste, per scelta precisa dell’onorevole Musumeci”. Armao non ha specificato come si tradurrà questo cambiamento del ticket con Musumeci.

Armao ricostruisce poi la storia della coalizione che sostiene Musumeci: “Il senso di responsabilità ci ha indotti a fare prevalere le ragioni dell’unità ricucendo le vecchie lacerazioni politiche. È stata così presentata, d’intesa con il presidente Berlusconi e il coordinatore regionale Gianfranco Micciché, una soluzione inedita per la politica regionale, che prevede che alla candidatura del presidente della Regione sia affiancata anche quella del vicepresidente”. Una scelta che, per il leader dei Siciliani indignati, “sta modificando lo statuto regionale siciliano materiale. Infatti tutte le altre coalizioni hanno scelto questa soluzione, che suggella un’intesa che è prima di programmi che di struttura di governo”.

Il punto sottolineato da Armao è che la propria presentazione come vicepresidente e assessore all’economia di un governo Musumeci è un “impegno preso con il popolo siciliano”, e che da questo impegno sono scaturite decisioni che coinvolgono i Siciliani indignati. Il movimento di Armao, infatti, ha rinunciato a presentare proprie liste: “Per evitare una dannosa dispersione di voti – dice Armao – è stato deciso di far convergere i nostri candidati nelle liste di Forza Italia nelle province di Trapani, Agrigento, Ragusa e Siracusa, mentre io, proprio in virtù dell’inserimento nella lista del presidente, il cosiddetto ‘listino’, sarei stato presente nelle liste di Palermo, Catania e Messina”.

Un’assenza, quella dal listino, che Armao attribuisce a una decisione di Musumeci: “Nonostante quanto prospettato e le ineludibili conseguenze con gli impegni assunti, il candidato presidente ha ritenuto di non inserirmi nella sua lista violando la stessa natura dell’affiancamento”. Ticket che “da oggi assume un’altra veste e per scelta unilaterale dell’onorevole Musumeci. Ne prendo atto come ha dovuto prenderne atto Forza Italia”. Armao non scioglie ancora la riserva su una sua candidatura a Palermo, prendendo tempo fino alla scadenza dei termini di presentazione, domani pomeriggio: “Come comprenderebbe anche un bambino, c’è adesso un tempo strettissimo per preparate una candidatura competitiva. Nelle prossime ore concorderò con il presidente Berlusconi, che ho informato della vicenda, e il coordinatore Micciché sulle scelte da fare”.

 *Aggiornamento ore 20.09
“Armao, che sarebbe il vicepresidente della Regione qualora Musumeci dovesse essere eletto, ha definito il listino di Musumeci un listino di salta fossi ed è pieno di uomini di Crocetta. Ma caspita il vicepresidente che mette in riga il presidente, il vicepresidente che scomunica il presidente, stanno già litigando”. Lo dice il candidato alla presidenza della Regione del M5S Giancarlo Cancelleri, in diretta su Facebook. “Litigano e ancora non hanno cominciato – aggiunge -. Che faranno se andranno al governo. Musumeci chi governerà, non governerà nulla. Lo molleranno in un secondo e mezzo, lo ricatteranno. Musumeci farà la fine di Crocetta. Musumeci è il Crocetta del centrodestra. L’appello alle liste pulite di Musumeci è morbido, morbidissimo all’acqua di rose. Non te ne puoi lavare le mani così sembra davvero un Ponzio Pilat”o. Per Cancelleri “il candidato alla presidenza è il capo della coalizione dovrebbe pretendere la pulizia delle liste, dire altrimenti non ti puoi candidare con me. Questo dovrebbe essere il discorso di una persona autorevole. Borsellino diceva che non solo bisogna essere onesti ma apparire onesti per dare un senso”.

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