“Castiglione continua ad affermare il falso: o è o ci fa. Forse lo fa per vendetta politica dopo gli ‘eclatanti’ risultati nella gestione del Pdl in Sicilia. Il Presidente Lombardo ha chiarito, ed io lo confermo, che, da assessore, non mi sono mai occupato di rigassificatori; né l’ho fatto prima, da legale. Il resto è solo speculazione sulla mia vita privata, volgare come coloro che la utilizzano per barbare finalità politiche”. Lo afferma l’assessore regionale alla Presidenza, Gaetano Armao (nella foto). Ieri il co-coordinatore regionale del Pdl aveva chiesto ancora una volta le dimissioni di Armao accusandolo di essere “protagonista di imbarazzanti conflitti personali nella vicenda dei rigassificatori”. “Il conflitto – aggiunge Armao – tra correttezza e strumentalizzazione riguarda invece Castiglione. Non vorrei, tuttavia, che tanta acrimonia sia frutto di dispetto. Infatti, a seguito dell’azione del governo che ho supportato, il ministero dello Sviluppo economico, nel luglio scorso, ha precisato che gli enormi contributi del Cip 6 (circa 4 miliardi di euro) non hanno collegamento ai siti dei vecchi impianti di termovalorizzazione, già oggetto delle concessioni che la giunta regionale, su mia proposta, ha peraltro annullato”.
“Ebbene – prosegue l’assessore – se la mia azione può aver contribuito a ‘scombinare’ percorsi che ‘piacevano’ a Castiglione, mi rincresce, ma è ciò che andava fatto nell’interesse dei siciliani, affinché possa serenamente disegnarsi un nuovo piano regionale dei rifiuti”.
A stretto giro di posta, la replica di Castiglione: “I toni vagamente minacciosi, che comunque non ci intimidiscono, dimostrano che l’assessore Armao ha perduto la calma, pur di trovare una difesa, a tutti i costi, del suo operato. Può stare tranquillo che martedì a Sala d’Ercole ci confronteremo solo sugli atti, perché la sua vita privata non ci interessa. Su quella pubblica, invece, deve rendere conto al parlamento e ai 5 milioni di siciliani. Non capisco a cosa faccia riferimento – continua – quando parla di termovalorizzatori. La mia posizione è sempre stata cristallina: non mi interessa affatto dove si faranno, né tantomeno, quindi, che uno si faccia a Paternò. Anzi, come ho più volte ribadito a mezzo stampa, ritengo più opportuno che questo si realizzi a Catania. Non capisco neanche a cosa voglia alludere quando parla di Cip 6. L’unico cip che conosco è quello del cinguettio tra il presidente della Regione e l’assessore Armao, sulla vicenda delle dimissioni presentate e respinte, che è quanto di più stucchevole e banale”.
Partecipa al dibattito: commenta questo articolo