PALERMO – Quattro auto, tre conti correnti, due società con sede a Partinico e una quota di una ditta di Alcamo. E’ il bilancio del sequestro effettuato dalla polizia su proposta del questore e disposto dalla sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, nei confronti di Antonio Lo Baido, pregiudicato di 41 anni, arrestato nell’ambito dell’operazione “Game Over”, che nel 2018 ha fatto finire in manette 31 persone accusate a vario titolo di associazione mafiosa, concorrenza sleale aggravata dal metodo mafioso, truffa aggravata ai danni dello Stato, esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse e associazione per delinquere.
Le società colpite dal provvedimento operano nel settore delle scommesse sportive e dell’organizzazione di eventi. L’inchiesta aveva confermato l’esistenza di un forte rapporto tra Cosa nostra e la gestione e distribuzione sul territorio delle sale gioco e scommesse, facendo emergere il ruolo di primo piano di Lo Baido.
Imprenditore del settore dei giochi e delle scommesse online, tramite un vero e proprio accordo contrattuale con i boss, sarebbe riuscito, con il socio Benedetto Bacchi, nell’arco di un breve tempo, a monopolizzare il settore e realizzare una rete di agenzie di scommesse abusive, capaci di generare profitti per oltre un milione di euro al mese.
Le indagini hanno dimostrato come parte dei profitti venivano poi distribuiti come compenso alle famiglie mafiose, a seconda del volume d’affari dei punti scommesse distribuiti nelle varie aree di influenza mafiosa. Gli approfonditi accertamenti patrimoniali hanno consentito di ricostruire minuziosamente il patrimonio di Lo Baido, ritenuto quindi frutto dei capitali illeciti: il provvedimento ammonta a circa 250 mila euro.