CATANIA – “Unni su i soddi? Io ti controllo se ti trovo i soldi ti sparo nelle gambe!”. Un modus operandi di terrore e violenza. Che ha portato agli arresti a Catania di due giorni fa.
Gli arresti a Catania
Il sistema imbastito dall’ex pentito di mafia Angelo Mascali andava dritto al sodo. Due le rapine accertate con il sessantaquattrenne già esponente di spicco del clan Santapaola-Ercolano a fare da regista. Ma anche da soldato.
Le rapine
Come nella rapina messa a segno a maggio scorso. “Le immagini dei sistemi di videosorveglianza consegnano quanto accaduto all’interno dell’impianto della “4 Trade s.r.l.” – scrive il gip Pietro Currò nelle pagine della sua ordinanza – e segnatamente l’aggressione perpetrata da Mascali Angelo, in compagnia del cugino Mascali Lorenzo e del nipote Mascali Antonino, nonché di Mascali Giuseppe, ai danni di Capizzi Salvatore. Allorquando, dopo avere ordito un vero e proprio “tranello”, facendo credere al predetto Capizzi che gli sarebbe stato venduto del materiale ferroso per un importo di euro 10.000 presso lo stabilimento della “4 Trade s.r.l.”, lo attendeva armato.
E lo aggrediva fisicamente, colpendolo al capo anche con il calcio della pistola che impugnava, mentre gli altri coindagati colpivano la persona offesa con pugni e schiaffi. Nel frangente Mascali Lorenzo sottraeva alla vittima il borsello e prelevava dallo stesso la somma di euro 10.000 in contanti – che la persona offesa aveva con sé nell’erronea convinzione di dovere pagare il materiale ferroso che i Mascali gli avrebbero dovuto consegnare – porgendola a Mascali Angelo”.
Episodio che incastra i cinque destinatari degli arresti a Catania.
Le minacce di morte
Nel secondo fatto, che risale allo scorso 20 giugno, arrivano anche qui le minacce di morte. La vittima si era recata presso la sede della “Rosario Metalli” dove lavorava Rosario Viglianisi, suo debitore per pregresse consegne di materiale ferroso. Lungo la strada del ritorno verso Enna viene affiancato da un Doblò dove a bordo c’è anche Angelo Mascali. Da lì scatta un vero e proprio sequestro di diverse decine di munuti nel corso dei quali sotto la minaccia di una pistola il mini commando si riappropria dei 15.800 euro che erano stati consegnati poco prima.
La biografia criminale di Mascali
Angelo Mascali è stato collaboratore di giustizia. Condannato per una serie di omicidi commessi al fìne di garantire il predominio sul territorio etneo del clan Santapaola a cui apparteneva quale uomo d’onore. Nell’ambito dell’operazione “Orione” era stato condannato nella veste di dirigente ed organizzatore, dal 1996, del clan mafioso Santapaola. Condannato per gli omicidi di Domenico Zucchero, Sergio Signorino, Massimiliano Vinciguerra (caso di lupara bianca), Giovanni Riela. Ed ancora Antonino Zitello e Andrea Musumeci (i cui cadaveri sarebbero stati occultati). Calogero Cannavò, Carmelo Perricone, Giovanni Miraldi, Antonino Carani.

