"Gli arresti a Ballarò sono un segnale, non bisogna cedere"

“Gli arresti a Ballarò sono un segnale, non bisogna cedere”

Il blitz nella piazza di spaccio. La lotta di un papà coraggioso.

“E’ Una buona notizia. Questi arresti a Ballarò, la più grossa piazza di spaccio di Palermo, sono molto importanti, segno di un impegno che c’è, a livello di repressione, e che continua. Ora, non si deve demordere, non si deve cedere. E’ necessario andare avanti soprattutto con i progetti di prevenzione, come la ‘casa di Giulio’. I pusher entrano in carcere, poi escono. E comunque c’è tantissima manodopera con un’ampia disponibilità di ricambio. Il vero cambiamento sarà esserci nel territorio per dare effettivamente una mano”.

Francesco Zavatteri è il papà di Giulio, ucciso dal crack a diciannove anni. Un uomo mite e tenace che sta cercando di imprimere una svolta, per fare sì che altri madri e altri padri non debbano soffrire come sta soffrendo lui, con i suoi familiari. Per questo, il dottore Zavatteri, che è un apprezzato farmacista, da mesi si sbraccia, incontra persone e ha organizzato una serata al Teatro Massimo, per la memoria di suo figlio e per raccogliere fondi che serviranno a creare un centro d’accoglienza a bassa soglia, proprio a Ballarò.

“Il prossimo sei aprile – racconta – sarò al tavolo tecnico sulle dipendenze, promosso dal Comune e convocato dall’assessore alle Attività sociali, Rosi Pennino. Ho parlato con gli operatori del Serd di Palermo e con altri medici. Vogliamo fissare un appuntamento con i genitori che sanno di avere figli a rischio, per informare e per sostenerli. Non ci fermiamo e non ci fermeremo”.

Una battaglia condivisa da Antonio Mancuso e Lara Messina, i genitori di Diego, anche lui precipitato nell’abisso delle droghe e morto pochi mesi dopo il suo amico Giulio. Pure lui era un ragazzo di appena diciannove anni. “Vogliamo che nessun genitore soffra come stiamo soffrendo noi – hanno detto Antonio e Lara a LiveSicilia -. Ecco perché è necessario che il centro di accoglienza a Ballarò diventi realtà, senza perdere tempo. In questo momento c’è qualcuno che rischia”. (rp)


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