PALERMO – Lo hanno sorpreso mentre era seduto al tavolo del ristorante. Mario Strano, 52 anni, non aveva calcolato le conseguenze della sua leggerezza. Il pregiudicato catanese per mafia, il 13 agosto, si era registrato con il suo documento all’hotel Torre Normanna di Altavilla Milicia.
Una volta inseriti i dati nel cervellone elettronico è suonato l’alert negli uffici della polizia. E in albergo sono piombati gli agenti di tre volanti, due inviate dal commissariato di Bagheria e una giunta da Palermo. Strano, condannato per mafia e sorvegliato speciale con l’obbligo di non allontanarsi da Catania, stava pranzano. Gli hanno “rovinato” le vacanze di Ferragosto. Si era portato al seguito tutta la famiglia. Un gruppo numeroso che occupava sette camere.
Strano, intorno all’una e mezza, ha cercato di fuggire e i tanti turisti della struttura alberghiera hanno assistito a una scena da film. L’affiliato al potente clan Cappello ha saltato una recinzione metallica, alta poco più di un metro e mezzo. Era convinto di farla franca nascondendosi nella folta vegetazione del parco dell’hotel. Ed è in mezzo al verde che un agente del commissariato di Bagheria lo ha bloccato. Il pregiudicato ha reagito con calci e pugni. Nel frattempo sono arrivati gli altri agenti, ostacolati dai familiari di Strano che è finito in manette su richiesta della Procura di Termini Imerese. Ora trova rinchiuso in carcere.