Arretrati da pagare e ore a debito | Seus, 6 milioni per 3mila lavoratori - Live Sicilia

Arretrati da pagare e ore a debito | Seus, 6 milioni per 3mila lavoratori

L'accordo fra i sindacati e la società del 118. Razza: "Inizio di un nuovo corso".

 

PALERMO – Alcuni hanno dieci anni di straordinari arretrati da incassare altri hanno un debito di ore di servizio da tenere per la società. Si parla dei circa tremila lavoratori della Seus, la società che gestisce una parte del servizio di 118 in Sicilia. In questi giorni la direzione della Seus i sindacati hanno raggiunto un accordo dal valore di circa sei milioni di euro. Con queste risorse l’azienda partecipata della Regione pagherà i debiti con i suoi dipendenti. L’accordo non è stato firmato solo dalla Uil mentre ha avuto l’ok di Cisl, Ugl e Cgil. Hanno aderito anche Fials, Csa, Usae e Confintesa.

Entro tre mesi dovranno essere sottoscritti gli accordi individuali con tutti i lavoratori. La società si è impegnata a pagare entro la fine del 2019. Le intese individuali saranno “a saldo e stralcio” e riguarderanno il periodo compreso dalla creazione di Seus fino al 31 dicembre 2017. Gli accordi faranno incassare un assegno pari all’80 per cento delle ore di straordinario che si erano accumulate. Sullo stipendio orario inoltre sarà applicata una maggiorazione del 20 percento, come prevede il contratto collettivo per il lavoro straordinario. Per le ore di lavoro in più compiute dal primo gennaio 2018 invece il pagamento sarà intero sia rispetto alle ore che rispetto al valore del corrispettivo. In questo caso però al lavoratore saranno dati sei mesi per decidere se richiedere un assegno con la cifra dovuta o delle ore di riposo compensativo.

Una parte dell’accordo riguarda inoltre i lavoratori che, o per cause aziendali o per cause personali, hanno accumulato un debito di ore di servizio verso la società. L’accordo stabilisce che il debito dovrà essere recuperato in misura di 100 ore ad anno per un massimo di cinquecento ore in cinque anni. Ogni mese così dovranno essere recuperate 8 ore di lavoro. Se dovessero esserci casi di mancata prestazione del servizio per più di 500 ore l’intesa fa rinvio a piani individuali di rientro. L’accordo fra i sindacati e la Seus prevede anche che se le clausole sulle ore da recuperare non dovessero essere rispettate allora la Seus tratterrà una parte dello stipendio.

“Sono convinto che questo accordo – ha spiegato l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza – possa segnare l’avvio di un “nuovo corso” nei rapporti tra il Cda di Seus e le organizzazioni sindacali. Un’intesa che deve coincidere da subito con lo sviluppo, altamente concorrenziale, dei servizi offerti dalla società mediante nuove ambulanze, nuove divise, nuovi servizi di supporto e con l’attenzione alla qualità ed alle esigenze dei lavoratori ai quali chiediamo di operare con rigore e professionalità”.

“Un accordo importante e necessario – ha commentato Paolo Montera, segretario generale della Cisl Fp Sicilia – che permette di riconoscere finalmente ai lavoratori quanto gli è dovuto. Basti pensare che chi decidesse di andare a carte bollate potrebbe ottenere solo il dovuto negli ultimi cinque anni mentre così ottiene il pagamento del lavoro in tutti e dieci gli anni di servizio. In questi mesi di transizione – ha continuato Montera -, ma anche nei periodi precedenti, i dipendenti di Sues hanno lavorato indefessamente, nonostante le difficoltà, consapevoli di avere sulle proprie spalle la responsabilità della salute dei cittadini siciliani. Mettere ordine nelle vertenze di Seus, prima della concreta messa in funzione di Areus – ha proseguito il sindacalista – era una tappa a cui non potevamo rinunciare. Siamo convinti che il percorso che la Regione sta portando avanti nel settore dell’emergenza e urgenza sanitaria può dare ottimi risultati, con ricadute positive anche sulla qualità dei servizi finali al cittadino”.

Per il segretario regionale della federazione Ugl Sanità, Carmelo Urzi “si è conclusa finalmente una vicenda paradossale che da troppo tempo vedeva contrapposti la Seus ed i suoi impiegati. Adesso ci auguriamo che l’impostazione volta al confronto, avviata dal management della Seus – ha concluso – possa proseguire nel prossimo futuro nell’interesse della tutela delle prerogative dei dipendenti e dell’efficienza dei servizi erogati all’utenza dal 118″.


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