(rp) “Con il mister parleremo a fine stagione, ma non c’è sintonia. E’ in scadenza di contratto e si va verso il divorzio”. Sono parole di Maurizio Zamparini. Per una volta siamo d’accordo con il patron. Al punto in cui si è giunti, sarebbe inutile continuare un rapporto sulla base di un legame logoro. La domanda rimane: perché si è giunti a questo punto? Ognuno la storia la racconta a modo suo. Circa l’interpretazione autentica della vicenda, la tifoseria rosanero si è addirittura spaccata. E non è il caso di riavvolgere il nastro delle personali convinzioni. Tanto, non c’è disponibilità al dialogo. I Rossiani staranno con Delio fino all’ultimo respiro. Gli aficionados di Zamparini gli hanno già costruito una statua d’oro. La piazza di Palermo – nel calcio come nella vita – non è il luogo adatto alle discussioni pacate, perché si parte sempre dalla convinzione della malafede del dirimpettaio.
Il dato tecnico è tuttavia inconfutabile. Il Palermo si accinge a separarsi da uno dei migliori allenatori che ci siano in circolazione. La sua gestione del gruppo è stata eccellente. La sapienza tattica di Rossi non si discute. I suoi ragazzotti hanno mostrato un calcio-reclame lungo un ampio arco di campionato. Un diadema per la critica e per il pubblico. Hanno peccato? Hanno sbagliato? Sono giovani. Chi non sbaglia a vent’anni è condannato alla vecchiaia precoce.
Il dado è tratto. A fine stagione, tra Delio e i colori rosanero si consumerà un addio prevedibile. Ma noi gli diciamo arrivederci e lo ringraziamo per essersi comportato da uomo normale. Solo per questo ha il nostro affetto e la nostra stima. Arrivederci, Delio.
Ps. Su precisa richiesta della società di viale del Fante, la Rai ha fornito il contenuto dell’intervento del presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, ai microfoni di Gr Parlamento, in merito al futuro di Delio Rossi. Questa la versione integrale della dichiarazione di Zamparini “diversa” da quella battuta nel pomeriggio da alcune agenzie. “Spero che quest’anno o il prossimo Rossi sistemi la difesa. Ci incontreremo a fine stagione, lui è in scadenza. Per il momento non c’è sintonia di pensiero. Se troveremo un accordo andreamo avanti, altrimenti si andrà verso il divorzio. Lo considero un grande allenatore, il nostro sarà un confronto da uomo a uomo e non da presidente ad allenatore”.
Secondo noi non cambia molto. Vogliamo scommettere?