Ars, 200 milioni per i poveri | Con Irfis prestiti senza interessi - Live Sicilia

Ars, 200 milioni per i poveri | Con Irfis prestiti senza interessi

Approvato l'articolo 7. I soldi andranno ai Comuni. Un fondo nell'azienda regionale

L’Ars ha approvato l’articolo 7 della legge di stabilità stanzia 200 milioni di euro in favore delle famiglie più bisognose. Metà della somma sarà erogata attraverso i comuni. I criteri e le modalità per la distribuzione delle somme saranno definiti attraverso delibera di giunta su proposta dell’assessore alla Famiglia, previo parere della Commissione Salute all’Ars. Le somme andranno prioritariamente ai nuclei senza reddito o comunque colpiti dall’emergenza Covid-19.

Oltre ai 100 milioni già previsti per il “sostegno alimentare e per le utenze”, l’articolo prevede altri 100 milioni con i quali si crea un fondo di garanzia per prestiti al consumo fino a 15 mila euro senza interessi, per i nuclei familiari residenti in Sicilia con reddito non superiore a 40 mila euro. Il fondo sarà gestito da Irfis e consentirà di erogare finanziamenti fino a 15 mila euro in 60 mesi senza interessi (che saranno pagati appunto dalla Regione, attraverso Irfis). Il contributo è stato esteso anche a chi ha già ricevuto altre forme di sussidio, come ad esempio il bonus alimentare statale.

“Nell’ambito dell’approvazione dell’articolo 7 della finanziaria, che prevede interventi a favore delle fasce deboli della popolazione, – commentano il capogruppo del PD Giuseppe Lupo ed i parlamentari Anthony Barbagallo, Giuseppe Arancio, Michele Catanzaro, Antonello Cracolici, Franco De Domenico, Nello Dipasquale e Baldo Gucciardi – abbiamo inserito risorse pari a 200 milioni per prestiti al consumo e per la ripartizione ai Comuni che erogheranno gli aiuti: le somme sono destinate a sostenere famiglie in difficoltà economica a causa dell’emergenza Coronavirus per l’acquisto di beni e generi alimentari, prodotti e servizi di prima necessità, per il pagamento di utenze domestiche di luce e gas e dei canoni di locazione, nonché per l’attivazione di cantieri di servizio da parte delle amministrazioni locali. Le somme potranno servire anche ad aiutare i pensionati non autosufficienti. Abbiamo più volte sottolineato – aggiungono i parlamentari PD – per la corretta e la rapida attivazione degli aiuti previsti, la necessità di valorizzare la funzione sociale dei Sindaci che devono godere di autonomia e discrezionalità per valutare lo stato di necessità dei cittadini e gli interventi da erogare”.

Con un emendamento proposto Claudio Fava si precisa che tra i beni e i prodotti e servizi acquistabili con i fondi erogati dalla Regione al comune rientrano i dispositivi di protezione individuale e i prodotti farmaceutici, possibilità di acquisto di pasti pronti presso le strutture che avranno dato disponibilità al comune di competenza, oltre ad utenze domestiche (luce e gas etc) e canoni di locazione di prima abitazione per il periodo emergenza COVID-19.

Ampliare la platea dei beneficiari si è reso possibile anche grazie ad un emendamento proposto dal deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Giovanni Di Caro, che ha sottolineato come “in questo modo la norma è più equa e il beneficio della Regione si rivolge così a chi ne ha più bisogno, proprio quanti solitamente hanno già ottenuto altri piccoli aiuti dalle istituzioni statali e che senza questa modifica sarebbero stati ingiustamente penalizzati”. Soddisfazione è stata espressa anche da Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di DiventeràBellissima: “Così come voluto fortemente dal governo Musumeci, le fasce sociali più deboli delle famiglie siciliane potranno così avere un fondamentale sostegno finanziario dalla Regione, in tutto ben 200 milioni, per contrastare la crisi economica causata dal Coronavirus”

Nel corso della discussione, il deputato di Fdi Totò Lentini ha anche chiesto la creazione di un gruppo di lavoro di dirigenti e funzionari regionali che si interfaccino con le amministrazioni locali per monitorare lo stato di indigenza nei Comuni siciliani e individuare le famiglie che vivono in un reale stato di povertà.


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