PALERMO – Roberto Di Mauro del centrodestra e Giancarlo Cancelleri del Movimento 5 Stelle sono i due vicepresidenti dell’Ars. Li ha eletti oggi l’Aula di Sala d’Ercole. Una votazione che è stata anche motivo di polemiche. In particolare in occasione dello spoglio, quando la capogruppo del Movimento cinque stelle Valentina Zafarana, componente del ‘seggio’ elettorale, ha più volte denunciato la presenza di simboli e segni sulle schede. “C’erano quadratini, cerchi, palle, di tutto” ha raccontato la deputata che ha, a più riprese, polemizzato col neo presidente Micciché. Quest’ultimo l’ha più volte richiamata a “riprendere le operazioni di voto. Il regolamento parla chiaro e noi dobbiamo andare avanti”.
Al di là degli aspetti più “tecnici”, ne emerge uno politico, che conferma in realtà quanto visto nei giorni scorsi. Il Partito democratico si è diviso un’altra volta. Stando ai voti ottenuti dai candidati, infatti, è assai probabile che sette del Pd abbiamo votato per Giancarlo Cancelleri, in quattro hanno invece compiuto scelte diverse. Esattamente la stessa suddivisione che si era registrata sabato scorso, quando in sette avevano votato per Dipasquale e altri quattro, molto probabilmente per Micciché.
“Oggi in Aula – ha dichiarato il capogruppo di Diventerà Bellissima, Alessandro Aricò – si è ufficialmente consumato l’inciucio tra il Partito Democratico ed il Movimento 5 Stelle. Ormai sono loro il partito unico – commenta Aricò – che cerca di modificare gli equilibri d’aula. Ma il centro destra si opporrà a questa commistione insensata del nuovo gruppo Renzi – Grillo che nasce esclusivamente da una esigenza di tutela di posizioni che altrimenti non riuscirebbero a difendere, ed il voto del PD a Cencelleri ne è una lampante dimostrazione”
La maggioranza, invece, oggi si è mostrata unita. E, numeri alla mano, potrebbero anche essere ‘rientrati’ i franchi tiratori che venerdì e sabato si erano rifiutati di votare Micciché. Alla fine, infatti, i voti per Di Mauro saranno 37, mentre la maggioranza oggi può contare su 35 deputati, oggi 34 per l’assenza di Marco Falcone.
E così, l’Aula per il momento si è fermata qui. I deputati si rivedranno solo mercoledì pomeriggio, quando bisognerà eleggere le altre cariche del Consiglio di presidenza: i deputati questori e i segretari. Intanto, si parte da qui: dalla presidenza di Gianfranco Micciché, dal ruolo di vicario conquistato da Di Mauro (il più votato oggi tra i due eletti) e dall’altro vice Giancarlo Cancelleri. Poi, bisognerà correre, scegliendo anche i presidenti delle commissioni legislative: senza queste, non potrà essere esaminato nei termini previsti nemmeno l’esercizio provvisorio. Sarà una corsa ad ostacoli, quindi, quella che attende la nuova Ars, in questi ultimi giorni dell’anno. Il tempo stringe.
Leggi la diretta.
17.50 La seduta riprenderà mercoledì prossimo alle 16.
17.45 Di Mauro ha ottenuto 37 voti, mentre a Cancelleri sono andati 27 voti. Un voto a testa anche per Mangiacavallo (M5S), Cracolici e Lupo (Pd). Una bianca.
17.41 Il deputato del M5S Giancarlo Cancelleri ha già ottenuto tre voti in più del totale dei componenti del gruppo parlamentare.
17.33 Micciché: “Pretendo che il voto vada avanti. Qualsiasi obiezione venga messa a verbale. Non ci possiamo fermare a metà elezioni. Il regolamento è questo. Per segno preferenziale si intende quello che io preferisco”.
17.32 E’ ancora polemica tra Zafarana e Micciché.
17.31 Miccichè: “Io faccio rispettare il regolamento: andiamo avanti”.
17.30 Zafarana: “Chiedo che venga sostituito il componente del seggio elettorale: c’è una incompatibilità di fondo. Venga allontanato l’onorevole Di Mauro”.
17.27 Miccichè: “Mettete tutto a verbale, ma andiamo avanti con lo scrutinio”.
17.25 E’ già polemica: la capogruppo del M5S Valentina Zafarana denuncia la presenza di “segni identificativi” su alcune schede.
17.21 Inizia lo scrutinio.
17.05 I deputati vengono chiamati uno per uno in ordine alfabetico.
16.55 Stando a quanto trapela, il centrodestra avrebbe chiuso l’accordo per eleggere l’autonomista Roberto Di Mauro, il favorito per l’altra poltrona di vice è il grillino Giancarlo Cancelleri.
16.50 Inizia la votazione per i vicepresidenti. Ciascun deputato può esprimere solo una preferenza. Vengono eletti i due più votati.
16.43 Non ci sarebbe accordo all’interno del Pd in vista delle elezioni per le cariche istituzionali dell’Ars. I deputati andranno in ordine sparso.
16.42 Il presidente Micciché dà notizia della morta di Altero Matteoli. L’Aula osserva un minuto di silenzio.
16.38 La seduta riprende.
16.05 Aperta la seduta, è subito sospesa.
Riprende oggi, a Sala d’Ercole, la guerra delle poltrone. L’elezione di Gianfranco Micciché a presidente dell’Ars, infatti, ha lasciato sul terreno questioni politiche irrisolte e nuovi problemi. Soprattutto all’interno del Partito democratico, deflagrato dopo la scelta di quattro deputati Dem di votare proprio per il candidato del centrodestra. Una decisione in controtendenza con quella assunta poche ore prima dal gruppo parlamentare, cioè quella di confluire sul nome di Nello Dipasquale, che a turno è stata smentita sostanzialmente da tutte le aree del gruppo Pd, in una giostra di dichiarazioni quasi surreale.
Oggi però, una risposta al mistero sull’identità di quelli che alcuni big Dem hanno definito, senza troppi giri di parole, dei “traditori”, può giungere proprio dagli scranni dell’Assemblea. Se accordo con Forza Italia c’è stato, qualcuno oggi potrebbe passare all’”incasso”, rendendo più comprensibili le sorprendenti dinamiche d’aula di sabato.
Intanto, però, la confusione regna nel Pd, dove le critiche sono tante e d’ogni tipo, compresa quella dei Giovani democratici che hanno manifestato la propria “vergogna” per le scelte di alcuni esponenti di partito. All’Ars, poi, Il Pd è ancora senza un capogruppo e alcuni deputati hanno deciso di ‘congelare’ la propria partecipazione al gruppo parlamentare, mentre altri stamattina hanno formalizzato l’adesione.
Stamani era prevista una riunione informale degli 11 parlamentari dem negli uffici del gruppo a Palazzo dei Normanni, subito dopo le adesioni dei parlamentari. Ma alcuni deputati, tra i quali ci sarebbe l’ex capogruppo Antonello Cracolici che a caldo ha definito i franchi tiratori “utili idioti”, hanno deciso, come detto, di ‘congelare’ l’adesione in attesa di un chiarimento politico alla luce della scelta di quattro deputati, rimasti nell’anonimato del voto segreto per l’elezione del presidente dell’Ars, di non votare il candidato di bandiera, Nello Dipasquale, spaccando il fronte.
E così, la scelta di sospendere la formazione del gruppo potrebbe avere immediate ripercussioni all’interno del Consiglio di presidenza che, stando al regolamento dell’Ars, deve rispecchiare, appunto, la distribuzione dei gruppi politici all’interno dell’Assemblea.
E così, questo pomeriggio, i deputati potrebbero limitarsi all’elezione dei due vice presidenti, rinviando quindi la votazione per i tre questori e i segretari, anche perché non ci sarebbero ancora le condizioni per un accordo complessivo nella maggioranza e nelle opposizioni. È questo il ragionamento che il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, starebbe facendo con gli uomini a lui più vicini, con lo scopo di evitare che l’aula, convocata nel pomeriggio per il completamento dell’assetto istituzionale, si trasformi in un Vietnam.