PALERMO – Via libera al disegno di legge, di iniziativa parlamentare, per l’attribuzione della qualifica dirigenziale al personale medico delle Aziende ospedaliere universitarie della Regione siciliana. Il Parlamento torna a legiferare dopo un lungo stop e uno strascico di polemiche sulla produttività che ha scandito le ultime settimane.
Via libera al ddl ma resta il nodo dei debiti fuori bilancio
Il voto, che trova l’unanimità di governo e Parlamento nonostante FdI e M5s abbiano sollevato qualche perplessità circa la possibilità che l’Ars possa legiferare sul tema, va a sanare il problema sollevato da diversi medici che adesso potranno essere allineati al sistema sanitario nazionale.
Restano sullo sfondo della seduta, presieduta da Nuccio Di Paola, le critiche del deputato pentastellato Luigi Sunseri che ha ricordato ai colleghi (della maggioranza) che da settimane i debiti fuori bilancio, presenti negli ordini del giorno delle sedute, non vengono puntualmente votati. La celerità della votazione eviterebbe ulteriori danni al bilancio della Regione.
Turano in aula
A tenere banco, per buona parte della seduta, è l’assessore alla formazione Mimmo Turano, finito al centro del ciclone dopo le elezioni amministrative trapanesi tanto da finire sulla graticola generando tensioni nella maggioranza.
Il presidente Schifani stamattina aveva cercato di allontanare le nubi delle polemiche ridimensionando le discussioni interne all’esecutivo, oggi in aula Turano ha parlato da uomo di maggioranza citando a più riprese il presidente.
L’assessore chiamato a rispondere, tra le altre interrogazioni, del nodo relativo alla formazione professionale ha sottolineato la sinergia interna al governo regionale rispetto alla volontà di riformare il settore sulla base della domanda relative del mondo del lavoro e ha rivendicato l’istituzione dell’ufficio speciale.
Turano ha anche addossato molte responsabilità alla lentezza e ai ritardi che riguardano le rendicontazioni (“un problema atavico che non nasce oggi con me”) facendo però storcere il naso ai deputati Geraci e Catanzaro che hanno letto le parole dell’assessore come un tentativo di fare scarica barile sugli enti.
Dalla prossima settimana si fa sul serio, martedì in aula sarà calendarizzata la legge voto finalizzata a impegnare Camera e Senato a rivedere il dimensionamento scolastico determinato da un articolo della legge di bilancio nazionale. Aumenta, infatti, da 600 a 900 la soglia minima di studenti che gli istituti devono avere per rimanere in vita. Una battaglia del Pd sposata dall’intero Parlamento siciliano.