PALERMO – Approvata all’unanimità l’istituzione della commissione parlamentare Antimafia da parte dell’Assemblea regionale siciliana. Sala d’Ercole ha votato l’ordine del giorno proposto dai deputati di Cantiere Popolare, che ne chiedevano l’istituzione come da regolamento. Nessuna novità invece né sui suoi componenti, né dunque sul nome del presidente. Il presidente Ardizzone ha invece integrato l’ordine del giorno con un dispositivo, approvato all’unanimità, che farà sì che i componenti della commissione non ricevano indennità aggiuntive.
“Individuerò i nomi su indicazione dei gruppi – ricorda il presidente dell’Assemblea, Giovanni Ardizzone –, ma non in questo momento. L’intenzione è quella di coinvolgere tutti i gruppi parlamentari, siamo però in una fase di assestamento politico. Non vorrei che fra qualche settimana ci fossero nuovi gruppi non rappresentati o altri sottodimensionati”. I movimenti tellurici nel suolo della maggioranza sono ancora in corso, e Ardizzone ha deciso che l’insediamento si svolgerà i primi di marzo.
In occasione della discussione in Aula sono polemiche le opposizioni sull’assenza del governo, non rappresentato da nessun rappresentante della giunta. Ironizza Marco Falcone (Pdl): “L’assenza del governo testimonia la particolare importanza dedicata all’impegno antimafia. Questa è la politica del non fare”. Scoppia poi la questione della presidenza, con il capogruppo di Cantiere Popolare Toto Cordaro a rinvendicarne l’appannaggio dell’opposizione. “Crocetta ha la possibilità di rispettare il bon ton istituzionale – dice Cordaro – e affidare ad un eminente ed integerrimo rappresentante dell’opposizione la presidenza. Siamo certi che il presidente non sarà catturato dalla tentazione di far sedere un suo amico su di una comoda poltrona”.
I nomi più accreditati per la presidenza della commissione restano quelli del leader dell’opposizione Nello Musumeci e dell’ex questore Antonio Malafarina. Proprio il braccio destro di Crocetta è intervenuto in merito all’istituzione della commissione: “Nessuno vuole assumersi la titolarità della lotta alla criminalità – afferma –, per questo faccio ricorso alle forze di opposizione e maggioranza affinché possano assumere a pieno titolo entrambe la lotta alla mafia”.
La seduta si chiude poi con il siparietto fra Gino Ioppolo della lista Musumeci e Nello Dipasquale, da poco passato al Megafono di Crocetta. “Non sono qui per presentare la mia candidatura come ha fatto Malafarina. Il presidente dell’Antimafia però deve essere una personalità riconosciuta e riconoscibile, oltre ad avere un certo consenso popolare”, dice Ioppolo. Replica a stretto giro l’ex sindaco di Ragusa: “Noto che qui ci sono colleghi bravissimi, già pronti a fare i magistrati – ironizza -. Malafarina non si è candidato, ma è venuto qui ad esprimere un forte e sentito sentimento di un uomo che nella sua vita si è occupato di antimafia, e non a chiacchiere”.
La deputata di Grande Sud Luisa Lantieri intanto spiega il perché del suo sostegno al governo nel voto al Dpef di ieri. “Ero in Aula come deputato segretario – dice –, per cui mi è parso giusto non uscire. Dialogo con Crocetta? Sui temi cari ai siciliani sicuramente si, ma nessun avvicinamento alla maggioranza”.