Sei sindaci, un assessore e dodici componenti del consiglio di amministrazione del consorzio Asi di Agrigento sono stati mandati a giudizio immediato dalla locale Procura per abuso d’ufficio e falsità ideologica nell’ambito di un’inchiesta sulle nomine del Cda. Il provvedimento è stato emesso dal Gup Francesco Davigo su richiesta del procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dei sostituti Giacomo Forte e Luca Sciarretta. La prima udienza del processo si terrà il 31 ottobre davanti la seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento. Le indagini erano state avviate dalla Procura in seguito alla pubblicazione sul quotidiano il ‘Corriere della Sera’, di un articolo di Gian Antonio Stella, su presunti favoritismi nelle nomine del Consorzio di sviluppo industriale Asi del comune di Agrigento. L’inchiesta avrebbe accertato che alcuni consiglieri nominati non avevano i titoli necessari per essere nominati. Sono state archiviate, perché non sono state riscontrate anomalie, le nomine fatte da altri dodici Comuni: Campobello di Licata, Campofranco, Casteltermini, Cattolica Eraclea, Comitini, Lucca Sicula, Naro, Porto Empedocle, Sciacca, Favara e Santa Elisabetta.
Gli amministratori indagati sono i sindaci di Grotte, Paolo Pilato, di 52 anni; di Cattolica Eraclea, Cosimo Piro, di 58 anni; di Joppolo Giancaxio, Salvatore Lo Dico, di 54 anni; di Racalmuto, Armando Savarino, di 70 anni; di Santa Elisabetta, Emilio Militello, di 54 anni; di Aragona, Alfonso Tedesco. Indagato anche l’assessore del comune di Racalmuto, Calogero Montante, di 65 anni, I componenti del Cda coinvolti sono: Maria Campanella, di 51 anni, Anthony Lauricella, di 40, Giuseppe Cacciatore, di 59, Vincenzo Gagliardo, di 40, Vincenzo Randisi, di 43, Giuseppa Maria Francesca Gulisano, di 38, Carmela Di Marco, di 47, Giuseppina Brucculeri, di 37, Luigi Di Vincenzo, di 39, Stefano Marsiglia, di 31, Carmelo Zambito, di 36, e Massimo Parisi, di 33.