PALERMO – Urla, spintoni, discussioni per il turno preso in piena notte e seguito da ore di fila in piedi. Lite tra alcuni utenti stamattina all’Asp di via Marchese di Villabianca, dove per sedare gli animi è stato necessario l’intervento della polizia. A lanciare l’allarme sono stati alcuni dipendenti di uno dei centri messi a dispozione per il ritiro o il rinnovo dell’esenzione del ticket: una procedura che ha gettato, nelle ultime settimane, molti cittadini nel panico: l’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, parla di “una vera e propria emergenza sociale. Seicentocinquantamila – ha aggiunto – le richieste arrivate da parte dei disoccupati, contro i quattrocentomila dello scorso anno”. Una psicosi, insomma, che provoca quotidianamente turni infiniti e resse, soprattutto negli uffici dell’Azienda sanitaria provinciale 6 che si trovano in città, da quello in via Giorgio Arcoleo, fino al poliambulatorio Palermo Centro di via Giacomo Cusmano, dove i primi di aprile un uomo di sessantotto anni è stato colto da infarto.
All’indomani della tragedia e della notizia di una proroga al 30 giugno, la situaizone sembrava si stesse ridimensionando, per peggiorare però negli ultimi giorni. Caos in quasi tutti gli uffici, compresa l’Asp di via La Loggia, dove la scorsa settimana i carabinieri sono interventui due volte nello stesso giorno. D’altronde, non c’é un turno organizzato dall’Asp: sono gli stessi pazienti che preparano delle liste che poi consegnano ai dipendenti dell’azienda. Liste che cominciano ad essere compilate alle cinque del mattino. Proprio a quell’ora, il 5 aprile, Giuseppe Fontana si era alzato per recarsi agli uffici di via Turrisi Colonna: un arresto cardiaco l’ha ucciso mentre era in fila, ma come comunicato dall’Asp, l’anziano non doveva neanche essere lì considerato che rientrava nella categoria E1 per la quale vale la proroga a fine giugno.
“E’ un sistema impossibile – dice Giovanni La Rizza, un utente – con il quale ottenere l’esenzione è impossibile. Già alle cinque e mezzo del mattino – dice La Rizza, che stamattina ha assistito alla lite – ci sono liste di quattro o cinque pagine. In questo modo non ci sarà mai la possibilità di raggiungere il proprio obiettivo e si continuerà con questa assurda guerra tra poveri.” Ed oggi, la situazione era simile anche all’esterno degli uffici di via Giorgio Arcoleo: alle 10,45 non era già possibile mettersi a turno. La lista era già lunghissima e gli impiegati non avrebbero potuto smaltirla. Poi la rissa in via Marchese di Villabianca: superata la soglia dei cancelli, si è scatenata la bagarre.