Asp, programmatori contro il concorso: "Prima assumano noi" - Live Sicilia

Asp, programmatori contro il concorso: “Prima assumano noi”

Cisal: "Si fermi la procedura". La replica: "Tutto previsto dalla legge"

PALERMO – Durante la pandemia l’emergenza era tangibile, la sanità era in crisi. Per rispondere alla carenza di personale, l’Asp di Palermo corse ai ripari bandendo una serie di concorsi pubblici per titoli ed esami, allo scopo di assumere infermieri e medici, ma anche tecnici e personale informatico. I vincitori di quei concorsi, oggi, nel 2023, dopo più di due anni dal momento più buio dell’emergenza, hanno avuto però, sorti differenti. Il personale medico, con un’esplicita deroga da parte del governo centrale, al vincolo quinquennale di permanenza minima previsto dalla legge, è stato stabilizzato, dopo solo 18 mesi di servizio. I programmatori, per i quali il vincolo è rimasto, invece no. Si sono dovuti accontentare di vedersi rinnovare più volte il contratto a tempo determinato, la cui scadenza ultima è prevista ad aprile 2023.

Si tratta di 54 dipendenti che speravano quindi di venir stabilizzati, essendo già formati e integrati nel sistema informatico dell’Asp. Lavoratori, che hanno già account e password per i computer e che hanno passato gli ultimi anni svolgendo proprio quel lavoro per il quale, invece l’Asp, lo scorso marzo, ha pubblicato un nuovo bando (VEDI: L’ASP NON DIMENTICHI I 54 PROGRAMMATORI).
Una grande delusione, per chi prevede che a breve, in Parlamento, sarà approvato il disegno di legge che estende la deroga anche al personale informatico.

Badagliacca: “Bandire un nuovo concorso? Una follia”

“Bandire un nuovo concorso per 54 programmatori quando ne hai già lo stesso numero che lavora presso la tua azienda, da più di due anni, a tempo determinato, è stata una follia”, dichiara Giuseppe Badagliacca del sindacato Cisal Sicilia. “Uno spreco di tempo e risorse. Una beffa, per chi da tempo spera nella propria stabilizzazione”. Per fare valere le proprie ragioni, Badagliacca ha perciò scritto una lettera al Presidente della Regione e ai gruppi dell’Ars chiedendo “un incontro urgente”, allo scopo di ottenere la sospensione del concorso.

I programmatori: “Più logico assumere direttamente noi”

“Chiediamo di venire trattati alla pari dell’altro personale, quello sanitario”, spiegano alcuni dei programmatori coinvolti. “Siamo entrati in azienda dopo aver vinto una selezione per titoli ed esami. Siamo già formati, abbiamo più due anni di esperienza, conosciamo bene il sistema informatico dell’Asp. Sarebbe stato più logico assumere direttamente noi anziché bandire un nuovo concorso”.

La replica di Asp: “Ossequia applicazione di un principio fondamentale”

L’Asp, dal canto suo, respinge tale ipotesi. “La possibilità di procedere alla stabilizzazione, magari con una nuova norma non ancora emanata che possa superare il principio costituzionale del concorso pubblico quale modalità ‘normale’ di accesso alla pubblica amministrazione, risulta sui generis”, scrive l’azienda, in replica alle contestazioni del sindacato. È la legge a stabilire che i dipendenti pubblici siano assunti a tempo indeterminato tramite apposito concorso pubblico.

Ed è questo, sottolinea l’Asp, “il percorso che l’ordinamento ha riconosciuto come principale modalità di arruolamento nella pubblica amministrazione”, essendo ogni percorso di stabilizzazione una procedura mossa da condizioni di straordinarietà. “È un principio fondamentale del nostro Ordinamento, al quale questa amministrazione ha voluto dare ossequiosa applicazione”.

Sui costi del nuovo concorso

Una procedura concorsuale a cui partecipano 2.365 candidati ha certamente un costo – 40mila euro, ha ammesso l’Asp -, ma non è certo in nome della spending review che si può sacrificare un principio costituzionalmente sancito”.


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