CATANIA. In giro non si è visto. E non si vedrà nemmeno nei prossimi giorni. Lo ha detto e lo ha fatto, almeno stando alle circostanze: “Di politica non voglio più saperne”. Eppure, sebbene non lo si incontri e sebbene non sia – fogli in mano – seduto ritto sulla sedia a comporre la sequenza di nomi migliori per le sue liste, la presenza di Raffaele Lombardo la si avverte ugualmente. A maggior ragione adesso che Grammichele si trova a dover eleggere un nuovo sindaco. Grammichele è la sua terra. Grammichele è il luogo da dove è partito tutto. Ed il tentativo d’assalto al fortino dell’ex presidente della Regione è stato sempre motivo di vanto per i suoi avversari. Ed anche per qualche suo ex amico.
Oggi la storia è sensibilmente diversa, certo. Ma credere che, all’improvviso, Grammichele sia diventato un Comune come tutti gli altri è da creduloni. La battaglia, è questa la verità, la si gioca come e più di prima: e sul piatto ci sono – seppure di sponda – anche questioni e interessi legati alla gestione del vicino Cara di Mineo: argomento del quale si parla a stento e lontano da orecchi indiscreti ma che potrebbe sparigliare e decidere le sorti finali della partita. Proprio così.
LE FORZE IN CAMPO. Antonino Amarù scende in campo con la lista “Grammichele Città Ideale”. In campo torna a correre anche il sindaco sfiduciato dal consiglio comunale Salvatore Canzoniere con la lista “Grammichele Libera”. C’è, poi, il “salviniano” Salvatore Cannizzo. Il Pd e tre liste civiche sono appannaggio di Giuseppe Piccolo. Giuseppe Porpora è, invece, il candidato dei “5 Stelle”. Infine, a proposito di Lombardo, c’è Francesco Specchiale sostenuto da sei liste civiche. Nel calderone delle quali si registrano movimenti tutt’altro che di poco conto. Della lista “Io C’entro” fanno parte, ad esempio, l’ex segretario comunale del Pd (fino al giorno del voto sulla mozione di sfiducia) Graziella Carobene e l’ex presidente del consiglio Pietro Palermo. C’è, poi, la nutrita rappresentanza degli ex Mpa all’interno di “Lavoriamo per Grammichele”: a partire dalla presenza di Pippo Greco capo della segretaria particolare di Lombardo ai tempi della presidenza della Regione. Per completare la geografia politica della coalizione, oltre a “Idee in movimento”, ci sono anche “Sviluppo e Legalità” riconducibile al Megafono e “La Rinascita” che, sulla carta, ospita esponenti in rotta con lo stesso Lombardo. Alla fine, piaccia o meno, sempre di lui si parla. Non se può fare a meno.
Una partita che si gioca anche, e soprattutto, sul premio di maggioranza che porta ai 16 scranni da consigliere comunale. E nella città che ha dato i natali a Raffaele Lombardo, può non trovarsi anche un antagonista legato all’ex senatore Firrarello? Certo che no. Fa parte del gioco della politica. Tant’è che in coalizione ed a sostegno del candidato democratico Piccolo, già nel Cda (e contemporaneamente consulente) della Pubbliservizi a metà degli anni duemila e, per l’appunto, di estrazione firrarelliana, Francesco Giandinoto.
Vale per tutti: l’assalto al fortino di Raffaele è appena scattato. Del resto, è la politica, bellezza.