PALERMO – Tutti condannati e un solo assolto. Regge in appello l’accusa a carico di venti imputati accusate di avere fatto parte di due bande che gestivano il traffico di droga lungo l’asse Sicilia- Campania.
Queste le pene: Antonino Abbate 15 anni, Giuseppe Tumminia 14 anni e otto mesi, Gaetano Matuozzo 4 anni e sei mesi (oggi è libero), Mario Mancino 11 anni e 9 mesi, Benito Eros Culotta 8 anni e 8 mesi, Luigi Parolisi 8 anni e 8 mesi, Giovanni Battista Di Giovanni 4 anni (è il fratello dei boss di Porta Nuova Tommaso e Gregorio, difeso dall’avvocato Giovanni Castronovo, gli è stata dimezzata la pena perché è caduto il reato di associazione), Antonino Barbera 8 anni, Gaetano Leto 6 anni e otto mesi, Ciro Spasiano 4 anni e 10 mesi, Salvatore e Calogero Lupo 4 anni, Gaetano Giunta 4 anni, Fabrizio Alfano 2 anni e 6 mesi, Giuseppe Bronte due anni e 6 mesi, Gaetano Ferrara 2 anni, Pietro Rubino 2 anni, Marco Bardi un anno e 2 mesi, Domenico Capoccia 5 anni e 2 mesi. Assolto Mario Marretta (difeso dall’avvocato Riccardo Bellotta), che in primo grado aveva avuto 12 anni.
Fiumi di eroina, cocaina, hashish e marijuana venivano immessi nelle piazze di Palermo, Mazara del Vallo, Marsala, Alcamo, Castellammare del Golfo e Palma di Montechiaro, nell’Agrigentino. Tra gli imputati anche Giovan Battista Di Giovanni, fratello dei capimafia Gregorio e Tommaso, e Antonino Abbate, cognome storico della mafia che detta legge al Borgo Vecchio e alla Kalsa. Le indagini erano state condotte dalla sezione antidroga della squadra mobile e dai carabinieri di Monreale.
